BALLABIO – Estrarre un dente saldo con una pinzetta sarebbe più facile che tirar fuori due parole al sindaco di Ballabio dopo l’ultimo animato consiglio comunale che lo ha quasi fatto decadere. In realtà due parole, ma proprio due, le ripete al cronista che prova a intervistarlo: “no” e “comment“. Su tutto il fronte il primo cittadino non si esprime, ma appare chiaro che il muro di gomma corrisponda alla necessità di mantenere il riserbo su un lavorio politico/burocratico – in corso ma non esplicitabile.
Almeno per ora.
Da Bussola riusciamo ad avere qualche conferma e appunto una riga di No comment. Risulta vero che ci sia stato l’incontro ieri in Prefettura con il dottor Pomponio, che non ci sia stato l’annuncio di dimissioni da parte del sindaco ancora in carica, che il Governo abbia prorogato di un mese i termini per l’approvazione del bilancio del Comune. Non arrivano risposte invece ai quesiti più squisitamente politici, primo fra tutti quello su chi e come potrebbe aiutare i “reduci” della maggioranza a recuperare i voti necessari per far passare il benedetto preventivo 2022/24 e soprattutto tirare avanti la baracca dopo la mezza rivoluzione di lunedì sera.
L’unica dichiarazione, peraltro abbastanza scontata, da parte del sindaco, è la seguente:
“La nostra priorità oggi e sempre è il bene dei ballabiesi. Domani ci sono le celebrazioni del 2 giugno (che in paese riassumono anche quelle del 25 Aprile, ndr) e anche per rispetto degli amici di Brugherio le iniziative previste si terranno. Per il resto – conferma per l’ennesima volta Bussola – non posso dire nulla”.
Niente dunque sul tema del giorno, ovvero dove pescare almeno un voto o le astensioni necessarie per ritornare in aula e approvare il bilancio clamorosamente bocciato due sere fa. Se come si sussurra ci siano state ulteriori trattative con il gruppo di opposizione dopo l’incontro estemporaneo “del terrazzino”, appena dopo la burrascosa riunione del consiglio immortalata nella nostra foto. Ma di certo, il puntiglioso silenzio del primo cittadino “copre” l’esistenza quantomeno di un tentativo.
Ai posteri (ed entro il 30 del mese) l’ardua sentenza ballabiese.
RedPol