BALLABIO – Ancora molto incerta la situazione amministrativa dopo la drammatica serata di lunedì quando l’inedita maggioranza dei tre ribelli consonniani più i 4 consiglieri di opposizione ha affossato la giunta Bussola votando insieme contro il bilancio di previsione. Tecnicamente, è crisi amministrativa ma una notizia delle ultime ore (vedi nostro articolo di poco fa) ridà qualche minima speranza essendo stato spostato di un mese il termine per l’approvazione dei rendiconti dei Comuni di tutta Italia.
Permane però difficilissima la ricomposizione di una vera maggioranza, specialmente alla luce delle dichiarazioni odierne da parte dei protagonisti del “blitz” di ieri. Alessandra Consonni fa sapere in una dura nota che “Ho votato contro il bilancio di previsione collegato agli aumenti di indennità perché il PRIMO IMPEGNO di Nuovo Slancio con i cittadini è che ci saremmo dimessi piuttosto che aumentare i costi della politica: poco conta che i soldi arrivino dallo Stato (oltretutto non è così, perché l’Irap di questi aumenti graverà interamente sulle casse ballabiesi), ridicolo distinguere tra denaro pubblico statale e denaro pubblico comunale: sono sempre soldi tirati fuori dalle tasche dei cittadini”.
Dal canto suo il capogruppo di opposizione Manuel Tropenscovino (a destra con Bussola a fine seduta) rilancia la palla nel campo opposto – quello della Lega -, affermando senza tanti giri di parole che “Se dopo un anno e mezzo siamo a questo livello di litigio è evidente che c’è un problema. Il problema però è tutto in una parte, si assumano le loro responsabilità davanti al paese e ai cittadini che sono i primi a subire i danni dei loro litigi. Da parte nostra ribadiamo con coerenza che la nostra idea del paese è diversa ed alternativa a quella di questa amministrazione, come abbiamo ribadito ieri in Consiglio.”.
Ancora Consonni precisa: “Non è vero che col voto sul bilancio abbiamo commissariato il paese: il bilancio può essere riproposto senza problemi tra 20 giorni, risolvendo la questione degli aumenti. Solo Bussola può far commissariare il paese, rifiutandosi di rinunciare all’aumento di indennità (fino a 1.000 euro lordi) e non riproponendo il bilancio dopo aver risolto la questione degli aumenti”.
RedPol