BARECH: IL PROGETTO ARRIVA IN DUE PIAZZE ROVENTI

Senza volermi avventurare in paragoni sproporzionati e oltremodo irriverenti pare che la Valsassinese “operazione speciale” in quel di Ballabio si sia rapidamente trasformata in una guerretta di posizione soprattutto dopo che il sindaco, stanco di ribattere alle punzecchiature sui Social, ha mostrato gli attributi facendo balenare il ricorso alle carte bollate per tutelare la solidità e la correttezza anche istituzionale del progetto “Barech” e dunque ricondurre a più miti consigli il suo ex capogruppo e i consiglieri ribelli che peraltro non si sono impressionati né punto né poco, ribattendogli colpo su colpo e punto su punto.

Ora che é scesa in campo anche la minoranza, l’operazione passa dal livello virtuale alla pratica della politica politicante e approderà anzitempo in consiglio comunale e sulla pubblica piazza dove non si possono sbagliare strategie e posizionamento delle truppe. Anche i ballabiesi si sono informati prendendo posizione e senz’altro il sindaco per restare in sella dovrà tener la barra dritta, uscendo da quel porto delle nebbie che fin dall’inizio avvolgono il “Progetto Barech”.

Dovrà ora spiegare ai suoi concittadini non solo i contorni ma anche i dettagli di un progetto che fin dalle prime doglie si appalesa come un parto perlomeno delicato e non privo di insidie. Soprattutto per lui. Nella cittadinanza si sta infatti consolidando il convincimento che solo il primo cittadino e pochi altri conoscano esattamente i termini di questa operazione che di speciale e di trasparente ha davvero ben poco. Il “Redde rationem” è inevitabilmente in dirittura di arrivo.

Il nervosismo in casa Bussola regna sovrano. L’uomo non regge la tensione e l’improvvisa sovresposizione mediatica di cui avrebbe volentieri fatto a meno. Dopo lunga e sudata gavetta pensava forse di non dover più render conto come faceva da numero due della Consonni mentre lei, da par suo, si è rapidamente calata nel nuovo ruolo di severo garante del popolo e non mancherà di dare filo da torcere a chi pensava di essere l’unico e intoccabile depositario della verità.

Lettera firmata

 

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