DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE DELLA DOMENICA DEL CIECO NATO

Miracolo del cieco nato, Cristo ridà la vista al cieco, dipinto. 3 dia 10x12 (C01.32.01-02-03), dia 6x6 (B01.09.12), stampa A4 getto d'inchiostro (G02.11.02), carige

Questo racconto segue immediatamente quello di domenica scorsa che terminava dicendo: “Allora presero delle pietre per gettarle contro di Lui ma Gesù si nascose e uscì dal tempio”. Ecco: proprio mentre sta sfuggendo a coloro che, spinti da rabbia e odio, vogliono tirargli i sassi, Gesù nota un uomo povero che chiede una elemosina. E allora si ferma e si interessa di lui, come se non gli importasse nulla di quegli uomini che lo stavano cercando per ucciderlo. Era tranquillo perché non era ancora giunta la sua ora. Quando la sua ora sarà giunta, sarà lui a consegnarsi spontaneamente nelle mani di chi vorrà arrestarlo e condannarlo. Ma quell’uomo è anche cieco dalla nascita e allora Gesù fa un po’ di fango con la saliva, glielo mette sugli occhi e gli dice: “Ora vai a lavarti!”. Da qui in avanti Gesù sparisce dalla situazione.

Tanti parlano di Lui ma Lui fisicamente non c’è, sembra lontano. Il primo che ne parla è certamente quell’uomo che è felice di essere guarito e racconta tutto quello che è successo: un uomo che si chiama Gesù gli ha messo del fango sugli occhi e gli ha detto di andare a lavarsi, lui ha obbedito, è andato a lavarsi ed è guarito, ora ci vede bene. Per il resto non sa niente altro. Gli interessa stare bene, non gli importa nulla del fatto che in giorno di sabato non va compiuto neanche un lavoretto poco impegnativo come fare un po’ di fango e metterlo sugli occhi di un malato perché guarisca.

Ad altre persone tutto questo interessa perché sono custodi della tradizione e della legge, e chi non segue le tradizioni e non mette in pratica la legge, per esempio quella del riposo settimanale, fa perdere la strada giusta al popolo e va visto come un pericolo pubblico. Ecco come si parla di Gesù: è un uomo pericoloso!

Anche i genitori di quell’uomo vengono interpellati ma loro hanno paura di essere trattati male, di essere emarginati, preferiscono non avere niente a che fare con queste questioni. Non riescono neanche a manifestare la gioia nel vedere che il loro figlio, prima ammalato, ora è guarito! Per loro Gesù non è pericoloso però un po’ fastidioso sì! Dove arriva porta spesso molti problemi. Se si vuole stare tranquilli è meglio stare un po’ alla lontana da Gesù.

Invece l’uomo che è guarito comincia a usare la sua testa e pensa: quell’uomo chiamato Gesù è un uomo un po’ diverso dagli altri, ha un qualcosa che lo rende superiore agli altri: sarà forse lo Spirito di Dio che animava gli antichi profeti, sarà la sua bontà e il suo attaccamento a Dio, il suo desiderio di compiere la volontà di Dio, la sua preghiera, ma per averlo guarito da una malattia che l’ha fatto soffrire tutta la vita, quel Gesù deve essere veramente qualcuno di straordinario! Ecco un uomo che a poco a poco si trasforma. Ma un uomo così, che in pratica si è avvicinato a Gesù che neppure conosce e che non ha mai visto, è sgradito alle autorità che sono garanti della legge e dell’ordine pubblico. E lo cacciano fuori. E qui ricompare Gesù, che anche Lui era stato cacciato fuori. Si incontrano di nuovo: due uomini emarginati, scacciati dalle autorità perché creavano fastidio.

Rimane da fare un passo fondamentale: quel passo che si chiama FEDE, cioè l’accettazione di questo uomo, che si chiama Gesù, come Colui che è mandato da Dio, quindi molto di più che un profeta o un uomo grande capace di guarire gli ammalati. Quel “Figlio dell’uomo” che secondo le tradizioni doveva venire dalle nubi del cielo con tutta la sua potenza e la sua gloria è quello che dice: “Lo hai visto: è colui che parla con te”. E allora quell’uomo dice: “Credo, Signore!”. Così l’uomo povero, semplice, mendicante si incontra con il suo Dio che si è chinato su di lui nella sua onnipotenza e nel suo amore e gli ha donato la dignità di figlio, di amico. Gesù è stato il grande assente di questa storia, ma è colui che vede tutto, sa tutto e lascia fare, permette che tutti parlino di lui con rabbia o con disinteresse. Ma poi al momento giusto si fa presente, con poche parole e pochi gesti ma chi li accoglie sperimenta che sono parole e gesti che salvano. Gesù è assente solo dove ci sono vuote discussioni e cuori duri, ma dove trova una persona che si apre a Lui subito dice: “Eccomi, sono qui con te!”


Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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