BALLABIO – L’appello era giunto nei giorni scorsi da una coppia di recentissima residenza in paese, e la mobilitazione è riuscita: nonostante l’ora forse sbagliata (le 17 di un giorno feriale, in un pomeriggio piuttosto freddo) almeno una cinquantina di persone, molti i bimbi, hanno aderito alla marcia avviata dalla piazzetta della biblioteca a Ballabio superiore dipanandosi poi verso la Beata Vergine Assunta, per via Fiume e il parco Grignetta, scendendo per raggiungere alla fine della pacifica manifestazione il sagrato della chiesa di San Lorenzo.
Qui è intervenuto brevemente il parroco di Ballabio e Morterone don Benvenuto Riva [nell’immagine a sinistra], che si rivolto in particolare ai più giovani, mentre nel corteo si sono visti fin dalla partenza il primo cittadino Giovanni Bruno Bussola (a “titolo personale”, ha precisato) e due esponenti della lista di opposizione consiliare di Ballabio Futura (Luca Volpe e Manuel Tropenscovino).
Ma l’evento andava ben oltre questioni locali: tantissime le bandiere della pace, numerosi gli appelli e le canzoni antimilitariste nell’arco dell’attraversamento a piedi da una frazione all’altra di Ballabio, con lo striscione di apertura che recitava “La pace disarma la violenza”.
Gli organizzatori hanno parlato della necessità e l’urgenza della pace, richiamando valori morali di grande spessore e utilizzando di volta in volta le parole di Maria Montessori e di altri pensatori contrari alla guerra.
In definitiva, una bella manifestazione con due aspetti sui quali soffermarsi: il primo è il fatto che come troppo spesso avviene, le iniziative migliori realizzate in questo paese non originano da ballabiesi diciamo così “Doc”.
La seconda è un dato di cronaca: una quindicina i rappresentanti delle forze dell’ordine tra carabinieri e poliziotti, per un evento pacifico e popolato da tanti bambini con i colori della pace. Francamente sparametrata la mobilitazione di divise salite fin qui da Lecco.
RedPol