COMO – Domani 20 gennaio in Corte d’Assise a Como l’attesa sentenza con ‘rito abbreviato’ per i genitori di Liam Nuzzo, il bambino di Ballabio morto dopo soli 28 giorni dalla nascita. Il Pubblico Ministero Chiara Di Francesco ha chiesto per la Procura di Lecco l’assoluzione del padre e della madre del piccolo, deceduto il 15 ottobre del 2015. A decidere sarà il giudice del tribunale di Como Valeria Costi.
La vicenda giunge dunque all’epilogo dopo numerosissimi passaggi che hanno visto coinvolti nel tempo (come testimoni e in alcuni casi da accusati e imputati) medici, tecnici, periti e gli stessi genitori.
Prima delle ultime battute del processo in corso –nel mese di settembre dello scorso anno -, l’allora Procuratore facente funzioni di Lecco Cuno Tarfusser [nell’immagine qui a sinistra] aveva chiesto, sempre in Corte d’Assise, la riformulazione in omicidio volontario del reato addebitato a mamma e papà del piccolo Liam.
Prevalente, nella ricostruzione del magistrato, sarebbe stato il ruolo della madre in quello che per il capo “a termine” della Procura lecchese sarebbe stato un omicidio per l’appunto intenzionale, col neonato “gettato su una superficie dura”, presumibilmente un pavimento.
Successivamente, la svolta di fine novembre quando la nuova PM si è espressa per l’assoluzione della coppia.
RedGiu