Gesù manifestò la sua GLORIA e i suoi discepoli credettero in Lui. Che cosa hanno visto i suoi discepoli quel giorno? Che cosa ha manifestato Gesù di così straordinario? E chi sono questi discepoli? Leggendo il racconto del Vangelo per intero veniamo a sapere che si tratta di un gruppetto di cinque persone che proprio in quei giorni avevano incontrato Gesù e si sono lasciati attirare da un certo fascino che emanava da lui. Si tratta di Giovanni, Simone, Andrea, Filippo, Natanaele. Questi cinque uomini hanno visto qualcosa che li ha aiutati a prendere una decisione e questa decisione avrebbe segnato per sempre la loro vita. Quel giorno hanno preso la decisione di stare con Gesù che avevano conosciuto da poco e non sapevano ancora chi fosse veramente. Quel giorno Gesù ha lanciato un segnale e l’ha dato a tutti ma solo in pochi hanno saputo vederlo.
Gesù ha semplicemente dato due ordini semplici e chiari ai servitori del banchetto: “Riempite d’acqua le anfore”. Quindi quei cinque uomini avranno visto l’andirivieni dei servitori e anche la loro ubbidienza perché si sarebbero potuti rifiutare di compiere un gesto inutile. L’acqua era necessaria per lavarsi prima del banchetto, non dopo. E quando le anfore, con un po’ di impegno e fatica sono state riempite, ecco il secondo ordine di Gesù: “Portatela a colui che dirige il banchetto!”. E anche questo è un ordine strano e imbarazzante: portare acqua a chi ha già bevuto molto vino e se ne intende di qualità del vino! Ma loro ancora una volta ubbidiscono senza replicare. E sentono l’elogio del buon vino e il rimprovero del direttore allo sposo, come se si fosse comportato male perché ha tenuto nascosto il vino buono e non l’ha voluto offrire agli invitati! Abbiamo visto la fatica dei servitori, un direttore responsabile del banchetto che pensa solo a mangiare e a bere, forse anche il disappunto perché lo sposo non aveva detto tutto proprio a lui che, in quanto direttore, doveva sapere tutto per organizzare bene la festa, e poi anche il dispiacere dello sposo che fa una brutta figura davanti agli invitati e in particolare davanti alla sua sposa.
Eppure qui c’è qualcosa che solo uno sguardo attento e fine sa cogliere: dietro tutto questo trambusto ci sta una persona che ha dato due ordini ed è proprio quella persona che avevano incontrato qualche giorno prima: Gesù, invitato alle nozze con sua madre Maria. Ora la gente beve del buon vino dopo che i servi avevano portato acqua in tavola e la festa continua. Nessuno si è accorto di niente, anzi qualcuno ha anche pensato male.
Ma Andrea, Simone e gli altri si sono resi conto che la festa continua perché Gesù ha parlato e la sua parola vale, è forte, è efficace, mette in atto quello che dice, proprio come si dice di Dio creatore! Dunque questa è la gloria: qualcosa di semplice e silenzioso, nulla di eclatante e appariscente. Quegli uomini hanno visto, hanno collegato dei fatti, hanno incontrato delle persone e hanno tratto una conclusione: questo Gesù è una persona interessante, mi incuriosisce, vale la pena conoscerlo meglio e capire chi è e come ha fatto a fare quello che ho visto e perché l’ha fatto. Dal punto di vista esterno possiamo dire che tra tutti i miracoli di Gesù non ce n’è un altro più inutile di questo: dare seicento litri di vino a chi aveva già bevuto molto! Allora perché ha fatto questo?
Quei primi discepoli hanno visto e hanno pensato, hanno colto qualcosa di speciale nella persona di Gesù. Questa è la gloria che hanno visto! Un segno molto bello che sanno vedere solo coloro che vogliono vedere. Davanti allo stesso segno altri non vedono niente perché non vogliono vedere. E’ un po’ come la stella dei Magi di cui abbiamo parlato pochi giorni fa. Chissà quanti hanno visto la stella in cielo. Ma solo in pochi si sono lasciati attirare dalla sua bellezza e dal suo profondo significato e al vederla hanno provato una grandissima gioia.
Tutto questo ci riporta a quello che abbiamo sentito la notte di Natale: E il Verbo si è fatto carne ed è venuto ad abitare in mezzo a noi. e noi abbiamo visto la sua gloria, gloria come dell’unigenito del Padre, pieno di grazia e di verità. Noi tutti, discepoli di oggi, teniamo aperti gli occhi con il desiderio di conoscere meglio Gesù, l’attesa e la speranza: la grazia, la bontà, la verità che sono in Gesù stesso stesso splendono anche per noi: con il nostro sguardo attento dobbiamo saper cogliere questa luce!
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio
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