MORTERONE – A conclusione della vicenda morteronese – che ha visto l’esponente di minoranza del Partito Gay Andrea Grassi prendere il posto in giunta che il sindaco Dario Pesenti aveva attribuito a Maria Vittoria Sala – abbiamo incontrato quest’ultima per una intervista esclusiva. L’ex assessora spiega la sua decisione di non dimettersi, bolla la revoca come decisione politica moralmente non edificante, illustra i primi passi mossi al fianco dei cittadini di Morterone, e a proposito di pari opportunità fa notare come sia stato un accordo tra uomini a far fuori l’unica donna in giunta.
Avvocato Sala, come commenta il decreto di revoca del suo assessorato a Morterone?
Preferirei non commentare, ma i morteronesi meritano chiarezza a livello istituzionale, visto che in tutta questa vicenda ce n’è stata molto poca. Per quanto riguarda il mio incarico, mi preme chiarire con loro che la fine del mio mandato dipende esclusivamente dall’accordo siglato tra il sindaco e il sig. Grassi. Un accordo che mi vedeva contraria (anche quando, inizialmente, la cadrega richiesta dal sig. Grassi non era la mia) e che non è dipeso in alcun modo da me.
È per questo motivo che non si è dimessa?
Assolutamente si. Fino all’ultimo ho ritenuto di non dimettermi per rispetto dei morteronesi e dell’impegno che ho preso con loro solo poche settimane fa.
Non sussisteva alcun motivo personale o lavorativo che, a soli due mesi dall’accettazione dell’incarico, avrebbe potuto credibilmente giustificare le mie dimissioni volontarie. Quando prendo un impegno sono solita portarlo avanti seriamente. Quindi era giusto e doveroso che il Sindaco si prendesse la responsabilità politica e giuridica del suo gesto con un apposito provvedimento di revoca che disvelasse la verità dei fatti.
In questi giorni ha avuto modo di parlare e confrontarsi con il sindaco?
Veramente no, mi ha comunicato telefonicamente l’accordo con il Sig. Grassi, dopodiché la rinuncia al ricorso l’ho appresa dal legale incaricato. Ad oggi, sono almeno 13 giorni che non lo vedo né sento personalmente.
Da avvocato amministrativista, come commenta il ritiro del ricorso?
Preferirei evitare di commentare il caso specifico, avendolo seguito da molto vicino. Posso però dire che i ricorsi fanno parte della quotidianità della mia attività lavorativa. Non ho timore delle sentenze e sono abituata ad accettarne gli esiti, qualsiasi essi siano. Quanto allo scambio di cadreghe che si è consumato a fronte della rinuncia al ricorso, non ci vedo nulla di illecito dal punto di vista giuridico. Ma di sicuro non è uno scenario politicamente e moralmente edificante.
Come commenta il fatto che un partito, che dal proprio sito internet recita “Chi se non noi si batterà per la parità di genere?” ha tolto il posto a una donna, rendendo l’amministrazione comunale un affare tra soli uomini? Al sig. Grassi è stata conferita la delega alle Pari opportunità…
Pare anche a me una palese contraddizione tra quanto predicato e quanto fatto. Inoltre mi sembra significativo che l’Assessorato sacrificato sia stato proprio quello alla Cultura. È il segnale di una certa mentalità miope che tende a relegarlo ad Assessorato di serie B e non ne comprende l’importanza per l’identità di una comunità, anche in una chiave di rilancio turistico. Nello specifico, a Morterone ci sarebbe stato molto da fare e personalmente avrei avuto molto da dare. Faccio parte da oltre 10 anni di associazioni culturali che si battono per difendere l’identità, la cultura e l’ambiente dei territorio padano-alpino e dei suoi abitanti. Il mio impegno per queste tematiche è arcinoto. Ho partecipato ed organizzato svariati eventi su questo tema, ho contatti, relazioni e conoscenze in questo ambiente, specialmente nell’ambito della montagna, di cui sono grande appassionata. Ho anche scelto di indirizzare la mia carriera professionale in tal senso, come avvocato amministrativista specializzato in governo del territorio e diritto ambientale, avrei potuto mettere a disposizione della comunità morteronese anche la mia competenza professionale. Tutto è pubblico e facilmente reperibile, ma evidentemente si è preferito valorizzare altro.
Ritiene che Grassi potrà offrire a Morterone la sua stessa competenze?
Questo onestamente non posso dirlo, non conosco il sig. Grassi né il suo passato in associazioni culturali o la sua carriera amministrativa, per poter fare un paragone adeguato. Quello che posso dire è che durante le elezioni era una lista avversaria all’attuale maggioranza, il responso delle urne è stato chiaro, i morteronesi hanno votato per tenere la lista Gay LGBT+ in minoranza. Adesso invece la minoranza è entrata in maggioranza dando vita a un grande “governo allargato” e sinceramente non comprendo in che modo questa operazione possa contribuire “alla salvaguardia del territorio di Morterone e la sua crescita”, come dichiarato. Saranno i morteronesi a verificarlo.
Come commenta la richiesta di ordinanza per sanzionare chi commette azioni di discriminazione di genere?
Attendo di vederne il testo, ma mi pare ci sia una certa distanza tra il paese reale, ovvero gli abitanti di Morterone e certe proposte. Il vigile della polizia locale dovrebbe forse rincorrere gli abitanti in cerca di “discriminazioni di genere” tra le case di Morterone? Mi pare palese sia una richiesta avanzata solo per propaganda politica (che tra l’altro il Sig. Grassi avrebbe potuto presentare anche dai banchi della minoranza), non per aiutare concretamente il paese. Volessi continuare questa propaganda politica pretestuosa, potrei commentare ricordando che, in quanto donna, proprio io sono stata discriminata da uomini che mi hanno allontanata dalla vita amministrativa comunale: avranno forse intenzione di autosanzionarsi?
Grassi ha dichiarato che ha fatto un passo indietro per evitare che il futuro commissario di Morterone possa accorpare il Comune a Lecco.
Direi che, politicamente, partiamo male, perché se ha davvero detto questo, dimostra di non conoscere nemmeno le leggi regionali. Il commissariamento del Comune avrebbe condotto a nuove elezioni, ma non all’accorpamento del Comune con Lecco, fermo che in ogni caso un simile percorso dovrebbe comunque obbligatoriamente passare da un referendum confermativo tra la popolazione. Chi decide sono sempre e comunque i cittadini. Tanto più che quando un referendum di questo tipo viene calato dall’alto, anziché provenire da una richiesta popolare, solitamente ha un esito fallimentare. Mai avrei pensato di rilasciare una consulenza gratuita all’assessore che mi ha sostituita… ma forse Grassi intendeva giustificare la sua voglia di entrare in maggioranza utilizzando uno spauracchio che non si sarebbe comunque mai verificato; i morteronesi non meritano sicuramente di essere presi in giro in questo modo dai propri eletti. Il commissario sarebbe rimasto in carica solo pochi mesi, fino alla prossima tornata elettorale, prevista per questa primavera.
Crede che possa nascere un caso politico, visto che un’assessora in quota Lega è stata sostituita da un esponente del Partito Gay?
Personalmente ho accettato l’incarico a Morterone per il bene del paese e dei suoi abitanti, al di fuori delle logiche dei partiti e su richiesta personale del sig. Pesenti. Qualora dovesse nascere un caso del genere, mi preoccuperei del sentimento degli abitanti di Morterone, che solo due mesi fa si erano chiaramente espressi con una votazione, più che della polemica politica. È comunque innegabile che la mia sostituzione sia un dato politico forte.
Come saluta i morteronesi?
Ringrazio tutti i morteronesi per l’affetto e il calore con cui io, “straniera” della Brianza, sono stata accolta nella loro comunità. Porterò nel cuore la disponibilità e il supporto che mi hanno da subito manifestato nell’organizzazione degli eventi che avevo in cantiere per il periodo natalizio e che – sono certa – avrebbero continuato ad offrirmi in futuro. Avevo molte idee e progetti in testa e loro ne erano entusiasti. Ci tengo a ringraziarli pubblicamente per la solidarietà che mi hanno espresso nelle ultime ore, inondandomi di telefonate e messaggi di sostegno, cercandomi financo al numero del mio studio legale. A tutti loro dico che tornerò a trovarli e che ci vediamo per la trippa della Vigilia. Se riuscirò a incontrare il Sindaco gli farò gli auguri di Natale.
RedPol
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