MORTERONE – Come adombrato nel nostro articolo precedente, è un vero e proprio giallo politico quello che ha vissuto e vive il paese meno popolato (ma tra i più “agitati”) di tutta Italia: Morterone. Notoriamente, la lista sconfitta alle elezioni capeggiata da Andrea Grassi del Partito Gay, ha fatto ricorso al Tar della Lombardia a causa del ritardo col quale i vincitori guidati da Dario Pesenti – poi eletto sindaco – avevano presentato l’elenco dei candidati.
“Misteriosamente” (ma non troppo), alla vigilia della discussione del ricorso Grassi fa marcia indietro e senza apparente motivo ritira la richiesta avanzata al Tribunale Amministrativo Regionale, che avrebbe potuto portare alla cancellazione delle elezioni con conseguente caduta di Pesenti & C., commissariamento del Comune e successivo ritorno alle urne.
Curiosamente, anche la retromarcia del Partito Gay avviene in ritardo, tanto che il Tar si riunisce lo stesso ma accetta il senso del dietrofront e con pronunciamento pubblicato il 15 dicembre dichiara improcedibile il ricorso stesso, “per sopravvenuto difetto d’interesse alla relativa decisione”.
> LA SENTENZA DEL TAR SUL CASO MORTERONE
Dunque, la maggioranza di Pesenti resta in sella. Qualche dubbio sulla ratio di tutta la vicenda? Ovviamente, ma è facile riannodare tutti i fili, perché Ballabio News è in grado di anticipare che proprio Andrea Grassi entrerà (clamorosamente) in giunta con il ruolo di assessore.
E c’è di più: al 99,99% a rimetterci il “posto” sarà Maria Vittoria Sala, una dei delegati esterni nominati dal sindaco Pesenti. L’esponente leghista pare non sia del tutto d’accordo – dunque la scelta sembra essere in bilico tra sue dimissioni più o meno volontarie e revoca “brutale” da parte del primo cittadino. Altrettanto certamente, rimane in sella l’altro assessore, il vicesindaco Claudio Baruffaldi (già presidente della Comunità Montana nonché sempre a suo tempo borgomastro di Primaluna).
Niente male, per un paese di una trentina di abitanti, che all’ultima elezione ha visto votare 21 dei 27 aventi diritto…
Nei prossimi giorni verranno sciolti gli ultimi nodi e dunque il minuscolo Comune sarà amministrato da un curioso accrocchio tra vincitori e sconfitti ad ottobre, che dicembre si trovano tutti insieme. Felici e contenti (Pesenti di non essere caduto, Andrea Grassi e i suoi di avere comunque conquistato un posto in giunta) quasi tutti. Quasi.
Perché l’assessora esterna, combattiva e in crescita nel mondo leghista lecchese, non sarà esattamente contenta di dover lasciare così repentinamente una poltroncina sulla quale sedeva da poche settimane.
RedPol