MORTERONE – Vicenda complessa, lunga, tormentata e a occhio e croce non ancora completamente definita, quella del voto amministrativo di Morterone. Eletto sindaco Dario Pesenti, sulla partita complessiva pesava il ricorso al Tar della Lombardia avanzato dal Partito Gay legato al ritardo col quale la lista avversaria – poi risultata vincente – si era presentata agli uffici comunali contestando l’ammissione di “Morterone Insieme” dello stesso Pesenti, in quanto l’elenco dei candidati venne consegnato all’ufficio elettorale appunto oltre i limiti temporali consentiti.
Lunedì 13 dicembre però i ricorrenti (Andrea Grassi & C.) hanno depositato la rinuncia al ricorso, chiedendo l’estinzione del processo “per sopravvenuta carenza d’interesse”. Una sorpresa, che non ha impedito la discussione del ricorso dalla Sezione Terza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia – visto il ritardo, anche in questo caso, col quale il ritiro del Partito Gay è stato notificato allo stesso Tar.
Sentenza formale dunque, giunta in questi giorni, e definizione ultimativa del caso: “Il Collegio deve dichiarare improcedibile il ricorso, per sopravvenuto difetto d’interesse alla relativa decisione”.
Pesenti rimane sindaco, ma resta qualche perplessità sulle motivazioni della rinuncia da parte del candidato sconfitto nelle urne Andrea Grassi.
Forse, se ne riparlerà in un prossimo futuro.
RedPol