CERVELLI IN FUGA DALL’ITALIA: +41,8% PER I TRASFERIMENTI DI LAVORO

Il fenomeno della fuga dei cervelli, soprattutto negli ultimi anni, sembra aver preso il sopravvento ed essere divenuto un vero proprio trend in Italia. In sintesi, oggi molti giovani laureati scelgono di andare all’estero per trovare lavoro, ma non sono i soli. Anche i lavoratori e i professionisti decidono di abbandonare i lidi italiani per provare a fare un salto di qualità professionale in un paese straniero. Vediamo dunque i dati di settore e quali sono gli aspetti da valutare prima di compiere questo passo.

 

La fuga dei giovani talenti verso l’estero

Pensionati e lavoratori decidono spesso di trasferirsi in un paese straniero, per sfruttare i vantaggi fiscali, le maggiori opportunità di lavoro e gli stipendi più alti. Non dimentichiamoci, però, che sono soprattutto i giovani ad animare il fenomeno dell’expat. Al punto che negli ultimi otto anni il numero di ragazzi trasferitisi all’estero per ragioni di lavoro è aumentato del 41,8%. I motivi sono piuttosto semplici da capire: in molti paesi stranieri è più facile trovare lavoro per chi non ha esperienza, e chi ne ha ovviamente può sfruttare opportunità di carriera superiori e stipendi più alti. I giovanissimi, invece, scelgono l’estero per via del blasone delle università straniere, che spesso consentono un rapido inserimento nel mondo del lavoro, cosa che in Italia purtroppo accade di rado.

Per quale motivo la fuga dei cervelli, però, rappresenta un serio problema per il nostro Paese? Perché lo impoverisce, sia culturalmente sia economicamente. Le giovani risorse italiane finiscono infatti per offrire le proprie competenze ad aziende concorrenti, causando un grave danno economico per la Penisola. D’altro canto, formarsi in Italia costa e anche molto, e spesso i giovani talenti non riescono a sfruttare al massimo le loro competenze nel mondo del lavoro.

 

Cosa considerare prima di trasferirsi all’estero

Prima di scegliere di lasciare l’Italia per trasferirsi in un altro paese, bisogna sicuramente valutare lo stile di vita e le abitudini del luogo ospitante, e, una volta presa la decisione finale, pianificare il trasferimento nei minimi dettagli. In primis, occorre attivarsi per trovare immediatamente un primo lavoro. Bisogna infatti calcolare che vivere all’estero costa, e che almeno all’inizio si dovrà fare di necessità virtù. Inoltre, quando si decide di andare a caccia di nuove opportunità professionali all’estero, serve mettere in conto che si tratta di un cambiamento radicale e spesso definitivo. Ogni aspetto dev’essere pesato con attenzione, come nel caso del trasloco: soprattutto se si è giovani e inesperti, conviene affidarsi ad alcuni servizi specializzati in traslochi dall’Italia all’estero, che consentono di semplificare questa fase così stressante. È altrettanto importante, poi, partire con una buona conoscenza della lingua, per potersi inserire rapidamente in un contesto così nuovo e lontano.

In alternativa, se ancora non si possiede una padronanza linguistica tale da riuscire a comunicare facilmente, si consiglia di evitare di frequentare altri italiani all’estero, almeno per i primi mesi. Questo potrebbe infatti rallentare la fase di apprendimento della nuova lingua, complicando le cose. Infine, è preferibile studiare la cultura del paese scelto, soprattutto se è molto lontana dalla propria.