BALLABIO – Anche in occasione della festa patronale della Beata Vergine Assunta, il parroco don Benvenuto Riva nell’impartire la solenne benedizione, ha ribadito che la Vergine è co-patrona con San Lorenzo di tutto il paese di Ballabio e dei suoi abitanti. Un evento che quest’anno, complice il Covid-19 e contrariamente ad altre realtà, si è svolto in chiesa con una collocazione fortemente religiosa.
La parrocchiale della frazione superiore del paese fu eretta nel 1412. Dal XVI al XVIII secolo la parrocchia di Ballabio è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi di Milano. All’interno della chiesa si possono ammirare affreschi cinquecenteschi od ottocenteschi e marmi risalenti invece al Settecento.
Dopo la messa vespertina del sabato, due sono stati momenti intensi delle celebrazioni religiose: la messa delle 10:30 e il Rosario meditato delle 21 che ha sostituito la Processione. Tre momenti solenni e intensi che hanno dato ai numerosi presenti il vero senso e il significato dell’Assunzione di Maria.
Durante l’Omelia don Benvenuto ha voluto così spiegare l’umiltà di Maria: “Dio stesso ha voluto glorificare Maria e renderla la più grande tra le sue creature. Noi la invochiamo come regina degli angeli e dei santi, regina dell’universo. E perché questo? Perché qui in terra è stata la più umile tra tutte le sue creature. Lei stessa ce l’ha detto nel suo canto: “Dio mio salvatore ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente.” Aggiungendo anche: “Lei aveva già ricevuto un dono straordinario: il suo cuore era totalmente puro, pieno di grazia, pienamente e totalmente gradito a Dio. Cominciamo ad ammirarla così, come lei stessa ha detto: sono la serva del Signore! In questa parola “serva” c’è già tutto. Sempre obbediente, senza pretese e senza lamenti, senza critiche e senza incertezze per quanto riguarda Dio. Sempre pronta a dire il suo SI’. E questo SI’ non viene meno quando quel Figlio prima le è stato donato e poi le viene tolto. Proprio lì, a Gerusalemme, sul Golgota, è discesa nell’abisso del suo dolore e la sua dedizione a Dio è stata totale e irremovibile. Anche questa fede e questo attaccamento a Dio, nel momento del dolore più profondo, è una delle grandi cose che Dio ha operato in Maria.”
Davanti al Simulacro della Vergine Assunta – molto simile a quello venerato nella vicina Morterone – si è voluto mettere a disposizione dei fedeli una preghiera che cita tra l’altro: ”
“Sotto la croce ti offristi vittima con Lui, tuo Figlio, cooperando alla salvezza eterna di tutti noi”. La parola ‘vittima’ indica una persona che subisce il male, ne subisce tanto, ma non cede alla tentazione di commetterlo, per esempio, ribellandosi e vendicandosi, o anche indurendo il proprio cuore e allontanandosi da Dio perché sembra che non aiuti e non ascolti. Invece c’è l’atteggiamento dell’offerta di sé stessa: si getta nelle braccia di Dio che è l’unico che può darle forza, speranza e vita. Lì, sul Golgota, appare in tutto il suo splendore e la sua forza quello che è il suo cuore immacolato, la sua Immacolata Concezione. Oggi noi vogliamo unirci a Elisabetta che è stata la prima donna a capire la profondità e la grandezza di Maria, anche se, dal punto di vista dell’età, lei era già avanti negli anni e davanti a sé aveva una ragazza ancora giovane: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le aveva detto!”. Tutta la grandezza e la beatitudine di Maria sta nella semplicità della sua fede, paragonabile alla semplicità e alla forza dell’attaccamento di ogni bambino alla propria mamma.”
Tutte le celebrazioni sono state trasmesse in diretta e sono disponibili sul canale YouTube della parrocchia.