Dio stesso ha voluto glorificare Maria e renderla la più grande tra le sue creature. Noi la invochiamo come regina degli angeli e dei santi, regina dell’universo. E perché questo? Perché qui in terra è stata la più umile tra tutte le sue creature. Lei stessa ce l’ha detto nel suo canto: “Dio mio salvatore ha guardato l’umiltà della sua serva. D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. Grandi cose ha fatto in me l’Onnipotente”. Quando diceva queste parole era ancora una giovane donna, una ragazza di Nazareth fidanzata con Giuseppe. La “grande cosa” era l’annuncio di una maternità opera di Dio, essere mamma di un bambino da educare, da crescere, da nutrire. Un bambino dal nome molto impegnativo: Gesù, che vuol dire Salvatore! Salvatore di chi? Salvatore da che cosa? Ma questo bambino sarebbe anche diventato re di un regno che non avrà fine, sedendo sul trono di Davide, suo antenato. E dunque lei intuiva che in qualche modo sarebbe diventata regina, perché così sono chiamate qui in terra le mamme dei re. Possiamo capire il suo turbamento. E tante altre cose lei non poteva ancora immaginarle.
Lei aveva già ricevuto un dono straordinario: il suo cuore era totalmente puro, pieno di grazia, pienamente e totalmente gradito a Dio. Cominciamo ad ammirarla così, come lei stessa ha detto: sono la serva del Signore! In questa parola “serva” c’è già tutto. Sempre obbediente, senza pretese e senza lamenti, senza critiche e senza incertezze per quanto riguarda Dio. Sempre pronta a dire il suo SI’. E questo SI’ non viene meno quando quel Figlio prima le è stato donato e poi le viene tolto. Proprio lì, a Gerusalemme, sul Golgota, è discesa nell’abisso del suo dolore e la sua dedizione a Dio è stata totale e irremovibile. Anche questa fede e questo attaccamento a Dio, nel momento del dolore più profondo, è una delle grandi cose che Dio ha operato in Maria.
Nella preghiera che quest’anno abbiamo messo a disposizione di tutti si dice: “Sotto la croce ti offristi vittima con Lui, tuo Figlio, cooperando alla salvezza eterna di tutti noi”. La parola “vittima” indica una persona che subisce il male, ne subisce tanto, ma non cede alla tentazione di commetterlo, per esempio, ribellandosi e vendicandosi, o anche indurendo il proprio cuore e allontanandosi da Dio perché sembra che non aiuti e non ascolti. Invece c’è l’atteggiamento dell’offerta di sé stessa: si getta nelle braccia di Dio che è l’unico che può darle forza, speranza e vita. Lì, sul Golgota, appare in tutto il suo splendore e la sua forza quello che è il suo cuore immacolato, la sua Immacolata Concezione.
Oggi noi vogliamo unirci a Elisabetta che è stata la prima donna a capire la profondità e la grandezza di Maria, anche se, dal punto di vista dell’età, lei era già avanti negli anni e davanti a sé aveva una ragazza ancora giovane: “Beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le aveva detto!”. Tutta la grandezza e la beatitudine di Maria sta nella semplicità della sua fede, paragonabile alla semplicità e alla forza dell’attaccamento di ogni bambino alla propria mamma.
Così lei si è comportata nei confronti di Dio! Se la disobbedienza a Dio, il distacco da Lui, che è la vita, porta alla morte, l’obbedienza a Dio e la totale dedizione a Lui porta alla vita. Così, quando anche Maria è andata un po’ avanti negli anni, a un certo punto si è addormentata! Lei aveva già bevuto tutto il suo calice di dolore come il suo Figlio Gesù. Quello che noi chiamiamo morte, che comporta la separazione dello spirito dal corpo, la corruzione del corpo in un sepolcro, Maria non l’ha sperimentato! Tutto questo grazie alla semplicità della sua fede in Dio. Si è semplicemente addormentata e questo corpo santo, che ha tenuto dentro di sé il Figlio di Dio e l’ha generato in questo mondo, è entrato nell’eternità, reso glorioso ed eterno.
Davvero questo è solo l’inizio di una nuova umanità! Questo è il progetto di Dio su tutti noi, sull’umanità intera. Poi l’umanità si è staccata da Dio, chi più che meno. Quanti frutti di male e di morte vediamo tutti i giorni! Ma il progetto di Dio rimane saldo e Lui lo porta avanti con forza e vuole attuarlo anche con tutti noi. Anche il nostro corpo è stato santificato dalla presenza dello Spirito Santo! Un giorno anche il nostro corpo sarà reso eternamente giovane come quello di Maria, anche se noi passeremo attraverso l’esperienza della separazione temporanea del corpo dallo spirito. Ma è solo questione di tempo. La decisione di Dio è irremovibile: Maria è solo l’inizio, dietro a Lei veniamo tutti noi.
Possiamo veramente imitare Maria e condividere il suo destino di gloria? Certamente SI’! Diventando anche noi, come Lei, persone che quotidianamente dicono il loro SI’ accettando serenamente noi stessi, gli avvenimenti della vita e le persone che incontriamo, sapendo che dietro a tutto questo ci sta la Mano di Dio, la sua Provvidenza, il suo Amore.
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio
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