LO SCANDALO: “IO, VACCINATO DA MESI, SONO ANCORA SENZA IL MIO GREEN PASS”

BALLABIO – Iter vaccinale completato, due mesi di attesa e diversi solleciti, eppure un cittadino ballabiese è ancora senza il green pass. “Un ritardo inconcepibile – commenta lo sfortunato cittadino – che mi sta creando limitazioni alla mia attività professionale ed alla mia liberta nelle relazioni sociali. Ogni giorno verifico e ad ora non è arrivato nulla. Anche oggi niente green pass”.

Il ballabiese avrebbe dovuto essere in possesso da settimane del documento che tanto prezioso è diventato da questi ultimi giorni, tuttavia questo non è accaduto, motivo per il quale ha interessato direttamente il responsabile direzione generale dell’Ats Brianza con una lettera che riportiamo anche noi in forma integrale.

Alla cortese attenzione del responsabile direzione generale ATS- Brianza Silvano Casazza

Scrivo disperatamente a questo indirizzo, dopo aver completato l’iter vaccinale Covid 19 (vedasi allegato) e dopo aver passato inutilmente gli ultimi due mesi ad attendere prima, e poi richiedere presso tutti gli uffici di mia conoscenza le credenziali per poter scaricare e venire in possesso del mio “Green pass” personale. Dalla data odierna questo ritardo inconcepibile, mi sta creando limitazioni alla mia attività professionale ed alla mia liberta nelle relazioni sociali.

In questi mesi inutilmente, pur avendo lo Spid, l’app IO, ho telefonato al ministero presso il numero 1500, mi sono recato ai miei centri vaccinali territoriali, ho scritto tramite il mio medico di famiglia all’ATS che mi ha rilasciato il codice SIAVR che attesta la regolarità della mia vaccinazione, ho telefonato alla regione Lombardia, mi sono recato presso le farmacie territoriali; ma alla data odierna purtroppo non sono ancora nella condizione di poter usufruire del mio “Green Pass”.

Mi ritrovo difronte all’incredibile condizione che il ministero non mi considera vaccinato, mentre la regione mi ritiene vaccinato.

Sono pienamente consapevole che non sia di competenza della direzione generale dare gli strumenti diretti per aggirare l’intoppo, ma considerando il tempo passato invano, i sopraggiunti vincoli determinati dai nuovi decreti che normano riguardo il Green pass, le mie personali scadenze lavorative messe a rischio da questa situazione; ma soprattutto perché in questi due mesi mi sono sentito preso in giro da tutti quelli che in qualche modo hanno risposto o via email, o per telefono nei vari uffici, non mi rimane che informare anche Voi riguardo quello che sto subendo e da questo momento ritengo responsabili per quanto nel prossimo futuro possa essere leso nella mia persona, nella mia professionalità per cause derivanti dalla limitazione alla mia libertà di movimento.

Ritengo la mia ATS d’appartenenza il punto iniziale da cui partono le informazioni, il punto istituzionale sanitario più vicino alla mia situazione, il punto in cui eventualmente si possa azzerare la mia situazione ed eventualmente reinserire i dati, visto che sul territorio nessun altro può fare questa operazione, il punto che ha più “peso” e forza professionale per portare la mia situazione ad un livello più consono alla sua risoluzione.

Mi attendo in alternativa un chiaro riscontro di come procedere per arrivare al superamento di questo intoppo, ricordandole che ogni giorno che passa mi vede limitato nel mio operato professionale e sociale in modo inspiegabile.