È stato facile, nelle scorse domeniche, accogliere l’invito della Parola di Dio a contemplare la bellezza del mondo per cogliere un segno della grandezza e della bontà di Dio che ce lo ha donato. E così pure contemplare noi stessi che siamo il capolavoro di Dio, suoi figli creati a sua immagine. Ma oggi non è così: la Parola di Dio è particolarmente difficile e, a volte, anche dura. Eppure rimane Parola di Dio, proclamata perché illumini la nostra vita!
Facciamo un primo passo dando ascolto a una domanda che è nella mente e nel cuore di tutti: come mai vediamo tanto male nel mondo? Come mai succedono tante cose brutte? Quel mondo che abbiamo contemplato nella sua bellezza ci ha forse illuso? Non è poi così bello come sembra! O dobbiamo concludere che Dio ha creato un mondo brutto e ingiusto? O forse Lui è troppo debole e distratto da non volere metterlo a posto? Ma facendoci queste domande ci siamo già avvicinati al modo di pensare di Dio. Anche lui dice: “Il grido di Sodoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave. Voglio scendere a vedere se proprio hanno fatto tutto il male di cui è giunto il grido fino a me; lo voglio sapere!”. Certo, in questo racconto antichissimo, Dio viene paragonato a un uomo, proprietario e amministratore di terreni e di città. Vuol fare delle indagini per vedere come vanno le cose nel suo regno, anzi vuol vedere di persona perché a lui sono giunte delle voci non belle. E non solo voci, ma addirittura un grido!
E allora fermiamoci un po’ e pensiamo al male di cui sentiamo parlare in questi giorni: le decine di guerre ancora in atto nel mondo di oggi chi le porta avanti? Quante sono le vittime innocenti di tanta violenza? Quanti bambini nella loro infanzia e giovinezza non hanno visto nient’altro che guerra? Quanta gente si arricchisce esageratamente fabbricando e vendendo armi? E quante sofferenze vengono causate ai bambini in ogni parte del mondo? E le violenze tra le mura domestiche, non solo fisiche ma anche verbali e spirituali? E tutte le ingiustizie frutto di corruzioni, bugie e imbrogli? E come mai il Papa la settimana scorsa ha chiamato il Mare Mediterraneo il più grande cimitero d’Europa? Cosa ci sta dietro il traffico dei migranti? E quanti altri sporchi traffici esistono che fanno vittime tra uomini, donne, bambini innocenti? E l’elenco potrebbe continuare.
Tutto questo male grida, chiede giustizia, invoca aiuto. E’ giusto quello che dice la prima lettura: il grido di Sodoma e Gomorra (ma ora non si tratta solo di due città ma di tutto il mondo!) è troppo grande e il loro peccato è molto grave! E’ come dire: Dio non è distratto o debole e impotente di fronte al male del mondo! Dio pone un limite al male. Nel racconto che abbiamo ascoltato, a un certo punto ha detto “basta” all’esagerazione del male a Sodoma e Gomorra. Questo sia chiaro anche oggi, anche se si tratta di una cosa molto misteriosa: il male non è onnipotente! Dio gli ha posto un limite invalicabile, anche se a noi questo limite non appare molto chiaramente.
Ma dal racconto impariamo un’altra cosa perché Dio continua a parlare anche se con un linguaggio a volte misterioso. Dio ha benedetto Abramo e l’ha scelto come amico prediletto. Abramo ha avuto verso Dio una fede e un amore a tutta prova. A Sodoma e Gomorra risiedeva anche Lot, che era nipote di Abramo. Dio come avrebbe potuto continuare a essere amico di Abramo se avesse fatto perire il suo nipote insieme con tutti i malvagi di Sodoma? Allora questo antico racconto che abbiamo ascoltato come parola di Dio, ci dice anche che Dio protegge e salva sempre i suoi eletti, non li abbandona mai allo strapotere del male.
E tutto questo avviene anche per noi oggi perché anche noi siamo figli di Abramo. Da figli di Abramo cerchiamo di condividere la sua grande fede in Dio e per questo Dio ci benedice e ci salva. Le forze del male non avranno mai potere su di noi.
Per arrivare a pensare questo e a crederlo con tutta la nostra fede dobbiamo solo guardare a Gesù, il figlio prediletto di Dio: nessuno più di lui ha sperimentato la potenza del male e delle tenebre, è passato attraverso la morte di croce e la sepoltura. Ma la sua risurrezione sta proprio a mostrarci che in questo modo Dio ha messo un limite alla potenza del male e non abbandona gli eletti che si affidano a lui, proprio come ha fatto Abramo e soprattutto come ha fatto Gesù!
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio
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