IL 31 LUGLIO ‘LA GRASSI’ COMPIE 100 ANNI. IL RACCONTO DI ANNA E AMOS IN QUESTO ANNO DIFFICILE

INTROBIO – “Sabato  siamo saliti per effettuare una riapertura (speriamo l’ultima) di questo anno particolare -raccontano i ballabiesi Anna Bortoletto e Amos Locatelli – e La Grassi ci ha accolti bene, come sempre. Impianti in ordine, tutto a posto. Dopo la siccità di febbraio e marzo (precipitazioni quasi nulle per ben due mesi) le ultime nevicate stanno riempiendo le cisterne, e consentono l’operatività del rifugio. I fringuelli erano in piena attività, le marmotte stanno uscendo e anche i primi crochi si fanno strada nelle chiazze d’erba tra la neve ancora molto abbondante”.

“Ne abbiamo approfittato per prendere le misure e iniziare a programmare i prossimi lavori, finanziati tramite contributo regionale: fognatura, canne fumarie, impianto del gas, porta d’ingresso, perlinatura delle camerette e altri interventi. Amos è già in piena fase di preparativi, dal momento che una parte dei lavori li farà lui, gratuitamente, con il materiale acquistato tramite il bando” racconta Anna.

Il rifugio Grassi – di proprietà della Sel di Lecco – si trova in una posizione felice, in una conca esposta a sud; questo fa sì che anche d’ inverno, nelle giornate serene e senza vento, si possa stare comodamente seduti davanti al rifugio ad abbronzarsi e godere del tepore e della tranquillità. Il rifugio sta per compiere 100 anni. La sua prima inaugurazione risale infatti al 31 luglio 1921, in ricordo dei soci Sel caduti durante la Grande Guerra.

“Devo purtroppo segnalare la maleducazione di quelli che per i loro bisogni utilizzano le piazzole che scaviamo nella neve di fronte alla porta sul retro. O quelli che, ancora peggio, usano come latrina la trincea che scaviamo per accedere al magazzino delle bombole – proseguono con amarezza Anna e Amos. – Questi bifolchi, per non fare qualche passo nella neve alta, la fanno di fronte alla porta… Ma si rendono conto? – proseguono i gestori del rifugio –  Poi ci sono quelli che la fanno in mezzo al sentiero, con tanto di carta igienica in bella vista… e magari questi burini hanno anche il coraggio di lamentarsi dei cani”.

Anna Bortoletto e Amos Locatelli

“Se faccio un bilancio di questo inverno ormai alla fine, devo ammettere che la Grassi, sia pure chiusa, è stata sempre al centro della nostra vita – racconta sempre Anna -. Al di la del fatto che ho lavorato poco e siamo stati quasi sempre chiusi, le varie salite per le ispezioni sono state sempre memorabili. Ricordo, a dicembre, le discese con gli sci alla luce della frontale, la salita con la bufera di vento, e quella con una nebbia così fitta che abbiamo trovato il rifugio solamente grazie ai pali nella neve e alla traccia della volpe! C’è stata anche una discesa con gli sci e lo zaino strapieno, al termine della quale Amos è caduto sciando sulla neve dura della strada di Biandino e si è rotto una costola. Poi ci sono, in questo inverno nevoso, gli igloo costruiti dai bambini e le loro allegre discese fuori sentiero, in neve fresca. E anche la porta del magazzino bombole bloccata dal ghiaccio e dalla neve dura, e liberata con la piccozza… e con tanta pazienza! Infine i nostri ospiti: quelli che si presentano sempre quando hai bisogno di una mano, quelli che salgono tutte le domeniche per l’aperitivo o per una pasta, quelli che arrivano solo quando il tempo è bruttissimo e quelli che, salendo nei giorni di chiusura, mi chiamano per aggiornarmi che tutto è in ordine! Quelli che si presentano puntuali ad ogni nuova riapertura. Quelli che per tanto tempo non li vedi, ma conoscendoli solo di vista non sai come rintracciarli… e poi, quando li rivedi, è davvero bellissimo! A tutti, tutti quelli che condividono con noi l’affetto per il rifugio Grassi e lo dimostrano in mille modi va il nostro grazie”.