DON BENVENUTO COMMENTA LE LETTURE: TERZA DOMENICA DI AVVENTO

Se qualcuno bussa alla nostra porta il nostro primo pensiero è: “Chi sarà mai?” e la nostra prima domanda è: “Scusi, chi è lei? Cosa desidera?”. E, se è sconosciuto, la prima reazione è la diffidenza, anche se ha l’apparenza di una brava persona e vuole parlarci di Dio. E’ bene non aprire agli sconosciuti. D’altronde lo dice anche Gesù nel Vangelo:“Verranno a voi falsi cristi e falsi profeti, capaci di ingannare molti. Vengono a voi vestiti da pecora ma dentro sono lupi rapaci. Non ascoltateli!”. Qualche volta ci sembra di essere cattivi ma non è vero. Bisogna vigilare perché ci sono in giro molti ingannatori che riescono ad approfittarsi delle persone più semplici e indifese. Vigilare ed essere diffidenti di chi non si conosce non è né cattiveria né una mancanza di carità.Ma se uno sconosciuto viene da noi e ci è presentato da una persona amica allora lo facciamo entrare e lo ascoltiamo.

Questo esempio pratico che può capitare a ciascuno di noi in un giorno qualunque è utile anche per capire quello che dobbiamo fare nei confronti di Gesù. Lui viene e bussa alla nostra porta e non è neanche facile riconoscere la sua persona, la sua voce, il suo volto. Lui si confonde in mezzo a tanti altri che ci chiamano in continuazione, spesso sono più insistenti e bussano più forte. Decidere se aprire o no, entrare in dialogo e, ancora di più, entrare in una relazione di amicizia è una cosa seria e impegnativa.Ecco allora che anche Gesù ha bisogno di qualcuno che ce lo presenti.Abbiamo bisogno di qualcuno che ci rassicuri e ci dica:“Non avere paura di Lui, ci si può fidare. Io mi fido di Lui e non me ne pento. Fidati anche tu!”. Questa persona è un testimone.

Nel Vangelo di oggi ricorre tante volte la parola “testimonianza”. Gesù spesso viene circondato da persone diffidenti,lo stanno conoscendo a poco a poco ma non sanno decidersi. Sentono che Gesù parla bene e insegna cose profonde. Vedono che guarisce alcuni ammalati in maniera semplice e straordinaria. Ma fa questo anche in giorno di sabato e la legge, che viene da Dio, dice che di sabato occorre riposare per onorare Dio, bisogna astenersi da qualsiasi lavoro, anche i medici non devono curare o guarire i malati in giorno di sabato. Perché allora Gesù lo fa? Come si permette di trasgredire la legge di Dio?Allora mandano dei messaggeri a Giovanni, che loro stimavano.Giovanni ha reso testimonianza chiara a Gesù. Perché allora loro non si sono decisi? Gesù ha anche un atteggiamento benevolo nei loro confronti. Dice:“Vi dico queste cose perché siate salvati”. Però si rende conto che nonostante la testimonianza di Giovanni loro rimangono dubbiosi e non se la sentono di compiere il passo decisivo verso Gesù. Questo è il senso delle parole di Gesù:“Egli,cioè Giovanni, era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce”.

Oggi noi riviviamo la stessa esperienza delle persone che in quel tempo hanno incontrato Gesù: alcuni lo hanno rifiutato ed altri lo hanno accolto.Anche noi abbiamo bisogno di testimoni che ci parlino bene di Gesù e ci spronano ad aprire a Lui il cuore.

I primi testimoni, che per noi hanno preso il posto di Giovanni, sono i nostri genitori, la famiglie e le comunità nelle quali siamo cresciuti.

Ma poi Gesù parla di una“testimonianza superiore”: si riferisce alle “opere che lui compie e che testimoniano che il Padre lo ha mandato”.

L’altra “testimonianza superiore” è il Padre stesso che parla dentro di noi: è lui che ci ha creati a sua immagine, ci ha dato il suo alito di vita, ci ha dato la coscienza nella quale lui stesso parla indicandoci cosa è bene e cosa è male, è lui che ci attrae e ci invita ad accogliere il suo Figlio Gesù.

Don Benvenuto Riva parroco di Ballabio
Don Benvenuto Riva

Parroco di Ballabio

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