QUANDO APRIRE UNA PARTITA IVA, COME FARLO E I DOCUMENTI RICHIESTI

Al giorno d’oggi siamo abituati a rapportarci con concetti come quello di partita IVA, dal momento che è sempre in aumento il numero di professionisti che scelgono di mettersi in proprio per portare avanti la loro idea di business. La partita IVA altro non è che un codice alfanumerico composto da 11 cifre, legato all’imposta sul valore aggiunto: si applica alla produzione e allo scambio di beni e servizi. L’IVA viene accreditata al cliente, poi il fornitore la versa ricorrendo al modello F24. L’argomento partita IVA è spesso avvolto da dubbi e incertezze soprattutto per quel che concerne il momento dell’apertura. La trasformazione digitale ha apportato cambiamenti importanti: oggi è infatti possibile sfruttare la Rete anche per questa operazione. Vediamo allora in questo approfondimento come aprire partita IVA, indicando alcuni step essenziali e fornendo informazioni utili alla comprensione.

La differenza con la prestazione di lavoro occasionale

Per prima cosa sarà corretto sottolineare il fatto che ad essere obbligati all’apertura della partita IVA sono tutti quei lavoratori che non siano inquadrati come dipendenti. Questo particolare regime fiscale è infatti tipico di imprenditori, liberi professionisti e autonomi. Bisogna anche specificare quale condizione si leghi alla necessità di aprire partita IVA. Si tratta dell’occasionalità della mansione, come spiega la normativa. Il lavoro occasionale è quello che non supera i 30 giorni, mentre il costo della prestazione rimane al di sotto dei 5 mila euro. Nel caso in cui una di queste caratteristiche non sia presente, allora saremo di fronte a un’attività economica stabile e continuativa.

I costi di mantenimento e le tipologie di regime fiscale

Anche l’argomento relativo ai costi di una partita IVA genera spesso una certa confusione. Il procedimento di apertura è gratuito, mentre le spese sono legate al suo mantenimento. Occorre distinguere tra due diverse tipologie di regime fiscale, ovvero quello ordinario e quello forfettario. Nel caso si scelga di ricorrere al regime di contabilità ordinaria vi è la consapevolezza di poter guadagnare molto: qui le spese di gestione sono infatti alte. Per quanto riguarda invece il regime di tipo forfettario, per aderire i ricavi non dovranno superare i 65 mila euro all’anno, inoltre essendo un regime agevolato si potrà beneficiare di aliquote ridotte.

Quali documenti occorrono per l’apertura della partita IVA

Ovviamente nel momento in cui si deciderà finalmente di aprire una partita IVA si dovranno produrre tutta una serie di documenti che si possono facilmente reperire sul portale dell’Agenzia delle Entrate. Il passaggio essenziale è rappresentato dalla comunicazione dello specifico codice ATECO, il quale consente di identificare l’attività e il professionista. La procedura per l’apertura di una partita IVA online si presenta come estremamente snella, lontana anni luce dalle lungaggini burocratiche ‘in presenza’. Basta fare la richiesta direttamente tramite internet, riempiendo i necessari moduli ed effettuando la registrazione sul sito Fisconline. Le persone titolari di partita IVA non hanno l’obbligo di ricorrere a un conto corrente dedicato. E’ pur vero, però, che scegliere di aderire a un conto corrente online come Qonto, pensato proprio per i professionisti e per le necessità appunto dei titolari di partita IVA, consentirà di semplificare la gestione finanziaria della propria attività.