Vogliamo dare una sguardo a tutte e tre queste letture però vogliamo metterle in ordine di tempo.
1 — All’inizio sta Gesù risorto da morte che appare agli apostoli. Concede a loro un grande dono: li aiuta a comprendere i libri di Mosè, dei Profeti e dei Salmi. In quei libri, anche se in maniera velata e certe volte misteriosa, si parla della vicenda di Gesù. Se uno legge con attenzione e amore quei libri scoprirà che, molto spesso, si tratta di vicende di dolore e di morte vissute con una fede incrollabile in Dio che salva e genera nuova vita. Gesù di Nazareth è il protagonista di quella storia. E questo è un richiamo anche a noi cristiani di oggi: anche noi usiamo i salmi nella nostra preghiera, anche noi leggiamo Isaia, Geremia e gli altri profeti: noi dobbiamo leggere quelle pagine mettendoci alla ricerca di Gesù. In particolare incontreremo uomini e donne che hanno attraversato molte sventure e disgrazie, hanno affrontato molti dolori perseverando fino alla fine nella loro fede in Dio e sono stati premiati con il dono di una nuova vita. Il dolore e la morte vissuti nella fede sono generatori di vita. Queste persone hanno prefigurato Gesù morto e risorto.
Questo fatto straordinario non può e non deve essere tenuto nascosto. Questo mistero riguarda tutti i popoli della terra perché tutti sono figli e figlie di Dio, e Dio ama tutti i suoi figli sparsi nel mondo. Loro non lo sanno e per questo è necessario che qualcuno vada a dirglielo. Ecco allora che Gesù risorto parla di “predicazione nel suo nome”: “e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni”. Ma questa opera che certamente appare difficile a quel gruppo di uomini ancora spaventati per la vicenda di quei giorni a Gerusalemme, sarà possibile solo con la luce e la forza che viene dall’alto: lo Spirito Santo. Per qualche anno gli apostoli si fermano a Gerusalemme. La comunità dei fedeli cresce in fretta e non mancano i problemi legati alla convivenza ma si presenta un ostacolo: la chiusura su se stessi. E’ la stessa esperienza che può ripetersi anche oggi quando si formano movimenti o gruppi o amici che si trovano bene a stare insieme e non vogliono esser disturbati da nuovi arrivi perché potrebbero rompere i loro equilibri.
2 – Qualche anno dopo Pietro, guida della comunità un po’ chiusa su se stessa, entra in una famiglia di pagani, sempre considerati come gente impura da parte degli Ebrei. Guidato dallo Spirito Santo, dice che sta rendendosi conto a poco a poco di quello che sta succedendo. E che cosa stava succedendo in quei giorni? Pietro si stava accorgendo che
anche i pagani, che sembrano lontani da Dio, in realtà nel profondo del loro cuore lo cercano, lo amano e ascoltano la sua voce che parla nella coscienza. Non solo, ma praticano anche opere di giustizia. Queste persone pagane sono gradite a Dio. Occorre allora superare tanti pregiudizi sia razziali che religiosi e accoglierli e formare una sola famiglia. Ecco cosa è successo: l’apertura delle porte della Chiesa ai pagani e ai lontani. La Chiesa allarga di molto i suoi confini.
Ma anche qui i problemi non si fanno desiderare. Perché tanti desiderano farsi cristiani? Perché vogliono entrare nella Chiesa? Le risposte sono tantissime ma l’apostolo Paolo ci mette sulla strada giusta. Si entra nella Chiesa solo se si ha la fede in Gesù crocifisso, se lo si ama e se si crede in Lui. Non c’è posto per comodità, prestigio personale, mettersi in mostra, ricercatezza nel parlare, bei discorsi e tanto altro. “Cristo mi ha mandato ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo. Noi annunciamo Cristo crocifisso”.
Tutte queste parole ci devono coinvolgere. Siamo noi gli apostoli di oggi e Gesù vuol fare di noi i suoi testimoni e ci chiede di predicare: chi con le parole, chi con lo stile della vita ciascuno secondo le sue possibilità. E’ il nostro Battesimo che contiene questa spinta a parlare, a testimoniare, ad annunciare Gesù nel quale tutti possono trovare salvezza. E questo Vangelo ha la sua massima efficacia in un punto che normalmente si vorrebbe evitare di toccare: il fallimento della morte di Gesù. E invece un vero cristiano è pronto a subire incomprensioni e prese in giro ma non si smuoverà mai da questo punto: che è solo Gesù morto e risorto che dona a noi la vita.
Riflessione sulla Parola di Dio di questa I domenica dopo la Dedicazione
Atti degli Apostoli 10,34-48 Pietro prese la parola e disse: “ In verità sto rendendomi conto che Dio non fa preferenze di persone, ma accoglie chi lo teme e pratica la giustizia, a qualunque nazione appartenga”. S
Prima Lettera ai Corinzi 1,17-24 Fratelli, Cristo mi ha mandato ad annunciare il Vangelo, non con sapienza di parola, perché non venga resa vana la croce di Cristo.
Vangelo secondo Luca 24,44-49 Il Signore Gesù disse: “Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni”
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio
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