Direttore buongiorno, la nostra Regione è in ginocchio e per quanto è dato sapere questo è anche il frutto di scelte fatte da chi le scelte le fa, spesso senza interpellare noi cittadini o senza ascoltarci. Penso che maggior partecipazione equivalga anche a maggior democrazia. Chissà.. se può far riflettere qualcuno. Ho visto e sentito le alte cariche della Regione Lombardia dire che secondo loro hanno fatto tutto il possibile per salvare il salvabile.
Però c’è un però, un disastro, sono morte più di 16000 persone e ci sono stati 165 medici che si sono immolati insieme ad infermieri e volontari, onore a tutte le vittime. Senza contare tutto ciò che non ha funzionato o fatto con pressapochismo nella regione più ricca e con più potenzialità d’Italia. Io lo devo dire a qualcuno che come cittadino non posso condividere questo atteggiamento a mio parere irrispettoso verso un’enorme quantità di perdite umane e di risorse.
Non posso accettarlo soprattutto da coloro che hanno dettato la linea politica della sanità lombarda cambiandola radicalmente, vantandola poi come la migliore e dimostratasi oggi una mera promozione elettorale, dove le eccellenze ci sono ma sono una parte di essa. Tanto migliore che da qualche anno a questa parte forse ci eravamo anche convinti, solo che per fare una visita specialistica, in ospedale capita di aspettare mesi e non ci sono mai posti liberi immediati, anzi si sono fatte le procedure d’urgenza, (come se fosse un regalo) per quelli che stanno malissimo e devono andar di corsa, senza fare code e per non finire al camposanto prima che inizi la cura. Ma vi pare normale? Ma che Paese è?
Eh si, noi cittadini normali andiamo al pronto soccorso come le mandrie, tutti insieme, io ho una certa età e mi ricordo di aver vissuto una sanità un po’ più a misura d’uomo prima di quella attuale. Non che non ci fossero problemi prima, intendiamoci, non eravamo trattati come ricchi signori ma c’era una sorta di individualità, ora la scienza si è evoluta ma noi siamo alla catena di montaggio sanitaria.
Quanti di noi in caso di urgenza ha dovuto ricorrere a conoscenze o ad altri ambiti, ma è possibile che nessuno dica niente, tutto questo è successo e succede, mentre puntualmente per chi paga le tasse “salate” per poter avere quello che è un diritto costituzionale, la salute, viene defraudato in continuazione a favore di chissà quale altare, forse quello economico di qualcuno? Certamente chi non ha problemi economici non ha nemmeno problemi di sanità.
Se non vi ricordate, perché la memoria sembra essere uno dei problemi più accentuati degli Italiani, più di frequente ci si ricorda solo del proprio orticello; vi ricordo appunto che qualcuno, in campagna elettorale, aveva promesso un ministero per i disabili, un aiuto alle famiglie dei disabili e invece indovina indovina hanno tolto ancora fondi a chi già soffre, così chi ha disabilità si trova messo ancora peggio.
Ora mi sfugge il dettaglio ma sembra che dopo le lamentele di alcune associazioni hanno fatto degli aggiustamenti. Ma ci rendiamo conto, dicono una cosa e poi fanno anche il contrario, meditate. Quando dobbiamo fare delle scelte, facciamole le nostre scelte, ma non facciamole con i paraocchi. Morto un papa se ne fa un’altro, altro che andare in piazza ad applaudire, per quello c’è tempo dopo, quando si vedrà qualcosa di buono e di concreto. Noi dobbiamo cambiare le cose che non vanno bene, le persone che abbiamo messo a rappresentarci le paghiamo profumatamente. Non so voi ma io una sanità come questa non la voglio più!
Di fronte a certe gravità vorrei vedere persone che si prodigano per cambiare le cose che non vanno, in silenzio e a testa bassa e non come alcuni senza vergogna e senza rispetto che aprono la bocca e danno fiato senza ritegno pur di farsi notare, anche in una situazione come questa, a scaldare le poltrone sono capaci tutti.
Lettera firmata