Gesù ha altre parole da dire ai suoi discepoli e a noi. Ormai ci conosce e vede che siamo suoi amici. Ci parla col cuore in mano e vuole che anche noi gli apriamo il cuore.
Ha da dirci qualcosa di veramente importante. Sono le cosiddette “raccomandazioni” che una persona fa ai suoi familiari in alcuni momenti speciali. E questo avviene in tutte le famiglie, per esempio quando si parte per una vacanza o per un viaggio di lavoro. Possono essere i genitori che partono e allora fanno le belle raccomandazioni ai figli, ma possono essere anche i figli, ormai diventati grandi, che partono per lavoro o viaggi di studio o in vacanza. E in genere queste raccomandazioni riguardano sia le cose minime (se si è preso tutto il necessario) sia le cose grandi (la salute e l’andare d’accordo). Noi sappiamo che questo non avviene soltanto nel caso di viaggi o di separazioni temporanee ma vale anche nel caso che qualcuno ci lasci per sempre, cioè nel caso della morte.
E questo è il caso di Gesù. I discepoli non lo sanno ma Gesù lo sa benissimo. Eppure Lui non dice: Io devo morire. Dice piuttosto: Io vado al Padre.
È bene ricordare a questo punto un grande uomo che tanti di noi hanno conosciuto: il Papa Giovanni Paolo II di cui domani, lunedì 18 maggio, ricorre il centenario della nascita. Giunto ormai alla fine della sua vita terrena, nel mese di aprile 2005, vedendo l’insistenza nel volerlo curare per prolungare di qualche giorno la sua vita, disse: “Lasciatemi andare alla casa del Padre!”. Ecco un vero amico di Gesù, un uomo che si comporta come Lui e usa lo stesso linguaggio. Karol (questo è il nome di Battesimo di lui che sarebbe diventato Papa) è cresciuto nell’amicizia con Gesù fino a diventare un discepolo maturo nella fede e nell’amore, come siamo chiamati a diventare tutti noi.
Allora cosa dice Gesù a noi che siamo diventati suoi amici?
Prima di tutto ci invita a non farci vincere da nessun turbamento. Avevano davanti giorni difficili: separazione dal loro Maestro e Amico Gesù, il suo arresto e la sua morte in croce, la loro fuga e il disorientamento, la paura di essere arrestati pure loro, il cambiamento totale della loro vita, delle loro abitudini e delle loro relazioni, il senso di fallimento e nessuna prospettiva di futuro. Quante cose da fare paura! Ma Gesù dice: Non sia turbato il vostro cuore! E lo dice anche a noi oggi. Non viviamo forse anche noi giorni simili a quelli degli apostoli? Anche noi siamo disorientati e non sappiamo come saranno i prossimi mesi. Anche tanti nostri programmi sono cambiati di colpo. Anche le nostre relazioni si sono modificate: quante persone hanno vissuto e vivono con sofferenza momenti di solitudine! Quante persone sono morte e quanti tra di noi soffrono per la loro morte! E tutto questo non è ancora finito! Abbiamo proprio bisogno di uno che non sia un ciarlatano, cioè che dica parole vuote, ma uno che ci dica parola vere. Uno come Gesù, Figlio di Dio che ci dica: Io vedo e so quanto soffri e hai paura. Ebbene io non ti faccio gli auguri di star bene ma ti do davvero la pace e la forza di vincere la paura e il turbamento. Ti metto in grado di affrontare gli avvenimenti difficili della vita! Noi potremmo dire: E come, Signore? La risposta di Gesù è essenziale: “Ti dono lo Spirito Santo, è il dono mio e del Padre proprio a te e a tutti i miei amici che mi amano e ascoltano la mia Parola!”
Questa è davvero la cosa più grandiosa che ci potesse capitare: essere dimora dello Spirito Santo di Dio. Lo Spirito che rinnova il nostro essere e lo innalza al livello della divinità, noi che spesso ci autocommiseriamo per le nostre mancanze e le nostre debolezze, lo Spirito che ci ricorda le parole di Gesù perché possiamo trovare una luce guida al nostro comportamento, lo Spirito il cui nome è Consolatore di noi che spesso siamo tristi e affannati, lo Spirito che ha perfino un altro nome, quello di Avvocato Difensore, difensore di noi che sentiamo la nostra vita spesso insidiata e circondata da esseri che invece di difenderci e aiutarci sono pronti a sfruttarci e attaccarci e spesso non sappiamo come difenderci e tirare avanti. Abbiamo un Ospite dolce, rispettoso e anche grande e potente in noi stessi: è il grande regalo che Gesù ci ha fatto lasciando questa vita terrena per tornare al Padre che lo ha mandato tra noi. Ecco quale è la meta di chi nella vita si impegna a camminare per conoscere sempre più Gesù, amarlo fino a diventare suo grande amico per sempre!
Don benvenuto Riva
Parroco di Ballabio
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