MONZA – Ad aprile nel territorio dell’ATS Brianza sono state attivate le Unità Speciali di Continuità Assistenziali (USCA) col compito di supportare la rete sanitaria territoriale con interventi direttamente a domicilio. Attività rivolta ai pazienti COVID19 – dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati – con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura a casa di pazienti con sintomatologia simil influenzale, di cui non è certificata l’eventuale positività ma che devono essere considerati come sospetti casi COVID.
Per lo più le USCA sono composte da giovani medici poiché, come spiega il dott. Valter Valsecchi, Direttore del Dipartimento Cure Primarie di ATS Brianza, “Abbiamo affidato questo compito, sulla base delle richieste, per lo più a giovani medici che si sono messi a disposizione per quest’attività mettendo a disposizione un’indiscussa conoscenza clinica, con tanta voglia di fare e un grosso impegno emotivo”.
Il lavoro di queste unità, il loro funzionamento e le sensazioni provate nell’assistere i pazienti ci vengono raccontate attraverso le parole della dottoressa Francesca Leonardi, coordinatrice dell’Unità USCA di Monza, 30 anni, residente a Lecco.
Leonardi spiega in cosa consiste l’attività che questi medici svolgono: “Generalmente le unità USCA, quando arrivano al domicilio, cercano inizialmente di ricostruire la storia clinica del paziente, indagano…
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UNA LECCHESE ALL’USCA: L’ESPERIENZA DI FRANCESCA, A CAPO DELL’UNITÀ MONZESENELL’EMERGENZA COVID