BALLABIO – Ormai quando rintoccano a morto le campane delle chiese ballabiesi ci si chiede se il defunto sia stato colpito dal maledetto Coronavirus. Ma per l’ennesima volta anche oggi la risposta è no. E il dolore rimane lo stesso, perché un altro pezzo importante del paese se n’è andato ed è ancora (come prima Anacleto Invernizzi ed Enrico Merlo) si tratta di un nato nel lontano 1928.
Ci ha lasciati poi in questo caso una “memoria storica” e culturale di Ballabio, quell’Alberto “Bertu” Scaioli che alla lunga e onorata professione di meccanico specializzato aveva aggiunto la passione per la poesia e il dialetto, inclinazione scoperta in età avanzata ma importante e di raro impatto. Un intellettuale autodidatta, appassionato di dialetti.
Eccolo in due documenti video e audio registrati qualche anno fa da BN:
Scaioli lascia i figli Cinzia, Orio e Ottavia; anni fa era rimasto vedovo della amata moglie Teresina.
Autore tra l’altro del libro “I Puesij del Bertu“, aveva partecipato alla realizzazione del volume “Ballabio ieri” [scaricalo qui in formato Pdf ] curato in due edizioni, tra il 2004 e il 2007, da Franco Ciniselli, Fabio Colasanti e il compianto Augusto De Micheli per l’amministrazione comunale di Ballabio. Per noi e per le generazioni future ha lasciato il dizionario italiano-ballabiese redatto assieme ad altri autori sotto la regia e lo stimolo di Fabio Colasanti.
Grande il cordoglio del paese per la scomparsa di un cittadino di grande valore, dal carattere forte e risoluto e capace di accostare a un lavoro tecnico una vena poetica, divertita e curiosa, della quale fortunatamente rimane traccia grazie alle sue opere.
RedBN
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DALL’ARCHIVIO DI BALLABIOWEB (“progenitore” di BN):
> Revisione e amplimento dell’opera sulla storia di Ballabio