BALLABIO – Nuovo lutto in paese (il secondo nella giornata di mercoledì, nella quale è scomparso anche Anacleto Invernizzi): è deceduto all’età di 73 anni Mario Felice Mainetti, che lascia la figlia Elena, il fratello Giuseppe e diversi altri parenti. “Nel rispetto delle norme vigenti”, anche per il ballabiese venuto a mancare ieri non sarà possibile celebrare le esequie – ma sarà comunque impartita una benedizione privata nel cimitero di Ballabio Inferiore, alla presenza dei soli familiari più stretti.
Mario Felice apparteneva a una famiglia nota che si è occupata di commercio di bestiame con legami anche con la Svizzera, l’Austria e il Meridione italiano. Capostipite fu Battista Mainetti detto Balera che si fece aiutare dai figli. Al primogenito Carlo aveva assegnato la parte commerciale gestita insieme al padre, a Giuseppe affidò i trasporti e infine per Mario l’attività vicino agli animali. Ciò si conciliava con il suo carattere schivo e mite, tutto lavoro e casa.
L’attività a Ballabio inferiore, in via Aldo Moro, per qualche tempo ha riguardato pure una macelleria e un macello. Continuò per tutto il primo decennio degli anni 2000.
Nel 2012 qualcosa cambia e stravolge la vita di Mario, allora 65enne. Viene a mancare la moglie Elsa. I due si erano incontrati qui a Ballabio, quando lei era giunta per lavorare durante la stagione turistica alla Bussola in via Mazzini. Quelli, per il paese e anche per la Valsassina, erano anni ruggenti: il turismo, infatti, costituiva un importante motore dell’economia.
Mario ed Elsa s’incontrano, è amore e si sposano; avranno poi una unica figlia, Elena, oggi 49enne, che a sua volta regalerà loro tre nipotini Matilde, Filippo e Giovanni Battista.
Quando a morire sarà anche Carlo, pochi anni dopo Elsa, per Mario sarà il secondo colpo a seguito del quale si ammala.
Da tempo, infatti, risiedeva a Villa Serena di Introbio, dove veniva assistito non solo dalla figlia. Con amore Giuseppe lo cura. Anche le cognate Enrica (moglie di Giuseppe e madre di Maria Grazia titolare della Opec di Ballabio) e Giovanna (vedova di Carlo) lo seguono. Come si è detto l’impostazione del Balera: tutti uniti a supportarsi è continuata negli anni e ha fatto dei Mainetti una famiglia coesa e solidale.
Elena Mainetti, la figlia, ha rivolto al padre questa struggente dedica: “Le stelle il mattino non ci sono, Papà, ma io so che tu ci sei sempre a vegliare su di me. Buon Viaggio Papà“.
RedBN