BALLABIO – Per il quarto residente ucciso dal COVID il paese prova un dolore grande, come quando se ne va una persona di famiglia. Era così “Peo“, 78 anni da tempo abitante a Ballabio e talmente affezionato a questo borgo da scegliere di viverci e dare disposizioni per esservi sepolto. Quasi nessuno conosceva le sue generalità (al secolo faceva Giampiero Mazzoli), ma si può dire che tutti lo considerassero un amico più che un “vicino”. Una persona affabile, sempre sorridente e disponibile. verrebbe da dire “un pezzo del paese“.
Pensionato, Peo aveva avuto un problema fisico qualche giorno fa e per questo era stato portato all’ospedale dal quale poi aveva fatto ritorno. Questioni che a quanto pare non avevano a che fare con il maledetto virus. Successivamente però ha iniziato ad avere difficoltà respiratorie ed è stato ricoverato d’urgenza all’ospedale di Gravedona dove purtroppo l’altra sera è deceduto.
Resteranno nella memoria il suo sorriso, le piccole abitudini, l’avanti-e-indietro tra l’albergo dove di fatto risiedeva da un ventennio e il vicino forno Citterio – dove tutti lo ricordano con grande affetto. Prendere il pane per l’hotel ristorante era uno dei tanti modi di vivere Ballabio per questo signore dall’aplomb elegante e cordiale.
Per il quarto decesso da Coronavirus, c’è infine almeno una notizia positiva: il ritorno a casa – proprio dal nosocomio di Gravedona – dell’ex comandante dei vigili Sergio Locatelli, a sua volta ricoverato mentre uno dopo l’altra se ne andavano a causa dell’epidemia virale i suoi genitori Isa e Maurilio.
Un piccolo sorriso per il rientro “in salvo” di un ballabiese, tra la tanta disperazione di queste orrende settimane.
RedBN
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Foto di copertina tratta da Facebook