BALLABIO – Un pomeriggio gradevole quello di domenica 5 gennaio alla palestra comunale di Ballabio: il tradizionale concerto di inizio 2020 del Corpo Musicale “Risveglio“ è iniziato davanti a un importante numero di partecipanti. Quarantuno gli strumentisti guidati dalla bacchetta del maestro Antonello Remondini, il quale ha voluto sottolineare nel suo discorso l’importanza dei rapporti che si creano all’interno di un gruppo dove la musica fa da collante, in cui le armonie legano le persone in relazioni di stima sincera e reciproca e dove, insieme, le difficoltà si superano più facilmente.
Il presidente dell’associazione Bruno Dell’Oro ha voluto ringraziare tutti i componenti della banda per l’impegno e la costanza nel lavorare tutti insieme e il pubblico per il calore con cui segue il Corpo Musicale e il rispetto e l’attenzione con cui partecipa ai concerti.
Un concerto diviso in due parti, con due anime radicalmente differenti: ad aprire la prima metà del concerto, dedicata all’opera ottocentesca, è stato Meyerbeer. In particolare la Marcia d’incoronazione estratta dal iv atto della sua opera Il Profeta. Una marcia a due caratteri, uno marziale e uno riflessivo. A seguire Mattinata, celebre romanza di Ruggero Leoncavallo, che è stata interpretata per la prima volta dal famoso tenore napoletano Enrico Caruso; l’adattamento strumentale bandistico è di Semeraro. Addentrandoci nelle melodie più conosciute ecco la Sinfonia dall’operetta Cavalleria Leggera di Franz Suppé, seguita dalla romanza Nessun Dorma tratta dalla Turandot di Puccini, il canto notturno e fiducioso del principe Calaf convinto della sua vittoria amorosa sulla principessa Turandot. L’ultimo brano eseguito nella prima parte del concerto è stato il Gran finale del II atto dell’Aida di Giuseppe Verdi, che contiene la Marcia trionfale.
Nella seconda parte del concerto si è abbandonata l’opera per approdare in un repertorio più moderno tratto dalle colonne sonore: un estratto delle musiche da film della saga The Hunger Games e Film Festival; un collage di canzoni tratte da alcune celebri pellicole della storia del cinema. In conclusione, prima del richiesto “bis”, un brano natalizio in salsa moderna per salutare le feste ormai concluse, Christmas on the Rock di Welters.