BALLABIO – Chiesa piena per l’ultimo addio a Fabio Bontà, conosciuto dj di Lecco negli anni 70/80, agli albori delle prime radio libere. La celebrazione ha rispecchiato l’impostazione del prevosto di don Benvenuto Riva: la scelta delle letture e l’omelia che le ha accompagnate hanno seguito il filo profondo dei significati teologici. La morte è solo un passaggio “verso un cielo e una città nuovi” (Apocalisse di san Giovanni) predisposti da Dio per coloro che hanno ben speso i talenti offerti dal Signore (vangelo di san Matteo). Quali sono sono i talenti di Dio? Opere buone, gesti di altruismo, anche piccoli.
Gli stessi gesti verso gli altri che hanno portato le numerose persone presenti nella chiesa parrocchiale di Ballabio Superiore a salutare Fabio.
Il saluto, il sorriso e lo scambio di pareri erano una caratteristica del dj lecchese da decenni ballabiese. Ma anche la riservatezza. Pur essendo stato per sette anni l’ “uomo della notte” sulle frequenze di Radio Cristal a Lecco. “Era pieno di energia, riuscì più di trent’anni fa a realizzare il record di trasmissione continuativa, con 103 ore di diretta no stop alla console” ha ricordato a Ballabio News il fondatore della radio Giancarlo Vitali.
“La sua specialità era il remix di pezzi di batteria, ora è un genere di moda, ma in quegli anni si trattava di una vera e propria novità. Svegliava la gente con allegria, la sapeva ascoltare e coprire i generi e i gusti di chi lo ascoltava. Molto amato, proprio per il tipo di trasmissione era seguito da tutti i panettieri di Lecco”.
E ancora: “Così coinvolgente al microfono, della sua vita parlava pochissimo. A un certo punto decise di lasciare il nostro mondo per fare il camionista. Aveva messo su famiglia e cercava la tranquillità e la continuità”.
N. A.