ADDIO A PIERO SCARAMUCCI, GRANDISSIMO GIORNALISTA LOMBARDO E MAESTRO DELL’EDITORIA

foto Scaramucci-1MILANO – Se n’è andato a 82 anni uno dei maestri del giornalismo lombardo e nazionale, Piero Scaramucci, volto notissimo della RAI ma anche tra i fondatori 43 anni fa di Radio Popolare – di cui è stato direttore nella primissima fase della vita dell’emittente che è tornato a dirigere nel 1992, restandone alla guida fino al 2002. Per chi ha avuto la fortuna di conoscerlo, “il Piero” è stato un esempio di rigore e professionalità, connotato da una serietà di altri tempi impreziosita da una rara qualità nella sintesi ma anche da una profondità di giudizio raramente incontrata nel mestiere giornalistico.

Creativo in campo editoriale, lascia una eredità enorme e pari al vuoto rimasto dopo la sua morte, avvenuta in queste ore.

Ai colleghi di RP e alla famiglia va l’abbraccio di Ballabio News e di IperG.

S. T.

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BIOGRAFIA da nuovainformazione.it

Piero Scaramucci è nato a Praga nel 1937. Ha una figlia, Marianna, nata nel 1984. È sposato con la giornalista Mimosa Burzio.

Giornalista alla Rai dal 1961 al 1992, per la Radio come radiocronista, per la TV come inviato speciale. Negli anni ’60 e ’70 ha seguito vicende di cronaca, sindacali e politiche dalla morte di Enrico Mattei ai fatti del ’68, dalle vicende della banda Cavallero ai conflitti sociali, dall’alluvione di Genova al processo di Catanzaro per la strage di Piazza Fontana. Negli anni ’80 per le rubriche del TG1 ha svolto inchieste e reportage, come quelle dal fronte curdo della guerra Iran-Iraq e il primo reportage dalla Cambogia del dopo Pol Pot. Nel 1987 ha seguito per il TG2 l’alluvione in Valtellina effettuando la diretta sulla tracimazione. È stato inviato della trasmissione Samarcanda con dirette dai luoghi critici della mafia. Al TG3 nel 1991 ha condotto l’edizione della notte nel periodo della prima guerra del Golfo. Ha poi partecipato all’avvio del nuovo TG3 di mezzogiorno da Milano.

Nel febbraio del 1992 ha assunto la direzione di Radio Popolare, che aveva contribuito a fondare del 1976, incarico che ha ricoperto fino all’ottobre del 2002. Negli anni ’60 e ’70 ha militato prima nei Quaderni Rossi poi in Lotta Continua. Negli anni ’70 ha partecipato al BCD, bollettino del Movimento dei giornalisti democratici. Ha pubblicato un libro-intervista con Licia Pinelli (Una storia quasi soltanto mia, Mondadori, 1982, e nuova edizione Feltrinelli, 2009).

Ha svolto attività sindacale, prima nel CdR della Rai di Milano, poi come membro della Commissione Garanzia dell’USIGRAI, dopo aver lavorato al nuovo Statuto dell’organismo. E’ stato membro del Consiglio Nazionale della FNSI e membro del Direttivo dell’Associazione Lombarda dei giornalisti. Ha lavorato alla elaborazione e stesura dello Statuto della Federazione Nazionale della Stampa, adottato nel Congresso del 1999. A metà degli anni ’80 è stato tra i fondatori del Gruppo di Fiesole.

Ha svolto attività didattica per la formazione giornalistica, tra l’altro alla Scuola di giornalismo dell’Ordine dei giornalisti della Lombardia, alla Radiotelevisione della Svizzera Italiana e allo IULM di Milano. Dal 2004 al 2010 è stato membro del Corecom della Lombardia. Dal 2005 ne è stato vicepresidente. Oggi è vicepresidente dela sezione ANPI del quartiere Isola di Milano.

Nel 1980 è stato insignito del premio Cronista dell’anno per i suoi servizi al TG2, ha ottenuto il Premiolino del mese (1980), è stato insignito della Medaglia d’oro di Riconoscenza della Provincia di Milano (1993). Durante la sua direzione Radio Popolare ha ottenuto il Premio Cronista della FNSI (1995), la Medaglia d’oro di Riconoscenza della Provincia di Milano (1996), il Premiolino (1999), l’Ambrogino d’oro del Comune di Milano (2001).