COSA È CAMBIATO CON LA FATTURAZIONE ELETTRONICA

Come ormai tutti sanno, il 1° gennaio del 2019 ha preso il via l’obbligo di fatturazione elettronica, in virtù del quale non ha più valore la fattura cartacea: coloro che non rispettano le prescrizioni normative in tal senso rischiano sanzioni anche pesanti. L’introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica tra privati è stata ufficializzata con il decreto fiscale collegato alla Legge di Bilancio 2019, a cui si deve far riferimento anche per verificare le proroghe delle sanzioni e per scoprire quali categorie sono esentate.

Cosa cambia da luglio

A partire dal prossimo 1° luglio, la fattura elettronica dovrà essere emessa nei 10 giorni successivi rispetto alla data in cui è stata erogata la prestazione professionale, mentre la registrazione dovrà avvenire entro il giorno 15 del mese seguente.

Come è fatta la fattura elettronica

La fattura elettronica è così denominata perché si basa su un formato digitale, e presuppone il rispetto di specifici standard, a cominciare dall’utilizzo del formato Xml. Essa viene inviata e ricevuta attraverso il Sistema di Interscambio dell’Agenzia delle Entrate, e può essere creata non solo da computer, ma anche con uno smartphone o con un tablet. La legge finanziaria 2008 ha introdotto la fatturazione elettronica, con la UE che raccomandava ai Paesi membri di dare vita a un quadro tecnologico e normativo tale da assicurare la gestione del sistema di fatturazione in formato elettronico, al pari dei controlli fiscali. I documenti in formato digitale devono essere conservati per 10 anni.

I benefici garantiti dalla fatturazione elettronica

I benefici auspicati attraverso l’introduzione della fatturazione elettronica sono molteplici. In primo luogo, i controlli mirati a combattere l’evasione dovrebbero diventare più efficienti, e ciò si dovrebbe tradurre in maggiori risparmi. Le risorse a disposizione potrebbero essere allocate in modo più efficace per una gestione ottimale della spesa pubblica. Anche le imprese dovrebbero trarre dei vantaggi importanti dalla dematerializzazione dei processi, magari grazie a programmi come FEPA e Agyo per il b2b. Il sistema Paese nel suo complesso, dunque, dovrebbe diventare più competitivo al di là della maggiore efficienza degli adempimenti di carattere fiscale. Non va dimenticato, poi, che l’avvio della fatturazione elettronica si inserisce in uno scenario di evoluzione in direzione di una gestione digitale della produzione dei servizi e dei beni. I minori costi di stampa e spedizione sono comunque importanti, ma in realtà la vera convenienza di carattere economico è il frutto della totale automazione dei processi. Il venir meno di errori di registrazione e data entry manuale supporta un’ottimizzazione dei costi, e al tempo stesso si riduce il rischio di duplicazioni o falsi.

I vantaggi per le imprese

Le imprese trovano comoda la fatturazione elettronica dal momento che non sono più costrette a stampare su carta le fatture che devono spedire; ciò vuol dire, per altro, che si azzerano i costi di stampa, di spedizione e di acquisto delle marche da bollo. La riduzione degli ingombri determinata dal fatto che non occorre più uno spazio fisico per la conservazione delle fatture è uno dei tanti effetti collaterali positivi della rivoluzione digitale che ha preso il via all’inizio di quest’anno.

La lotta all’evasione fiscale

Il nostro è il primo Paese della Ue che ha reso obbligatoria la fatturazione elettronica, ma è anche il primo Paese della Ue in termini di gap Iva: poco meno di 36 miliardi di euro. Ecco, quindi, che il passaggio al digitale si presenta anche come uno strumento di contrasto all’evasione fiscale, in quanto consente di provvedere a controlli in tempo reale relativi alla congruità tra l’Iva che viene versata e l’Iva che viene dichiarata. Nel caso in cui dovessero imbattersi in operazioni sospette, le autorità avrebbero l’opportunità di bloccarle in maniera immediata.