TENNIS CLUB LECCO, UNA STORIA DI SUCCESSO

Una storia lunga sessant’anni, in grado di far emozionare un po’ tutti coloro che amano questo sport. Il Tennis Club Lecco, infatti, vede la luce nel lontano 1959, quando la Seconda Guerra Mondiale era ormai finita da un decennio e si era verificato un vero e proprio boom a livello industriale. Le eccellenze in campo sportivo non mancavano in Italia e anche nel tennis i risultati furono notevoli. Un manipolo di circa trenta appassionati di tennis, con a capo un personaggio storico come Angelo Beretta, ha deciso di dare i natali ad un progetto molto importante, per l’appunto quello del Tennis Club Lecco.

La nascita del Tennis Club Lecco

Nel 1966 il Tennis Club Lecco ospitò una fase del Campionato Nazionale Maestri: fu un evento di estrema importanza per la vita dell’associazione, dal momento che permise di dare il via ad una collaborazione particolarmente fruttuosa con Roberto Jacopini, che in men non si dica si lasciò completamente affascinare dallo splendido paesaggio lecchese e accetto l’offerta di Carlo Rizza di unirsi al Club. Una data importante, soprattutto in virtù del fatto che negli anni Settanta il tennis italiano raggiunse quello che si può definire il suo momento di massimo splendore.

Record di iscritti e boom di prenotazioni

Negli anni Settanta, complice anche il trionfo dell’Italia in Coppa Davis, il Tennis Club Lecco viene letteralmente invaso da parte di appassionati o anche persone alle prime armi che vogliono provare a giocare a tennis. Il Club riesce a oltrepassare la soglia dei 1200 iscritti e sono tanti i soci che, al giorno d’oggi, non si sono assolutamente dimenticati quanto fosse difficile in quel periodo riuscire a prenotare il campo anche solamente per un’ora. Grazie all’ottima ed esperta guida del maestro Jacopini, ecco che il Club riesce pian piano a sfornare anche atleti davvero di buon livello.

La crescita dell’associazione non si ferma qui, dal momento che vengono costruiti ulteriori campi, fino a toccare i servizi attualmente proposti, ovvero ben otto campi, di cui la metà coperti. Al tempo stesso, comincia ad espandersi sempre di più anche la Club House, che ormai si è trasformata in un vero e proprio bar ristorante. Poco più in là nel tempo nasce anche la casetta che poi diventerà la segreteria, a cui verranno affiancate anche altre due strutture, ovvero la sala consiglio e la palestra, proprio nei pressi degli spogliatoi maschili e femminili.

Il periodo d’oro negli anni Settanta

Nel 1976 la nazionale italiana riesce a trionfare nella Coppa Davis e sforna un numero veramente impressionante di grandi giocatori. In quegli anni dominavano giocatori che hanno scritto la storia come Adriano Panatta, Corrado Barazzutti, ma anche Paolo Bertolucci e Nicola Pietrangeli. Nonostante tutto, il tennis italiano sembra sia tornato su buoni livelli negli ultimi tempi, grazie ovviamente alla grande impresa che è stata centrata da Fabio Fognini. Il tennista azzurro, infatti, è riuscito a imporsi nel Masters di Montecarlo, battendo in semifinale un mostro sacro come Rafa Nadal e poi sbarazzandosi nell’atto conclusivo del serbo Lajovic con il punteggio di 6-3 6-4.

Adesso, inevitabilmente, Fognini vuole giocarsi tutte le sue carte al Masters 100 e al prossimo Roland Garros, dove Rafa Nadal partirà favorito come sempre secondo quanto dice Oddschecker ma dovrà stare attento a giovani terribili come Tsitsipas e Chung che gli appassionati di tennis lecchese conoscono molto bene.

Tsitsipas, un campione che è passato dal Tennis Club Lecco

Sembra una di quelle storie che accadono solamente nei film, eppure uno dei nuovi fenomeni del tennis mondiale è passato anche da Lecco, a dimostrazione di come questo Club lavori bene e sia apprezzata in tutto l’ambiente tennistico internazionale. Il greco, che ha il tennis praticamente nel sangue, dal momento che entrambi i genitori sono stati professionisti, è riuscito a soli vent’anni ad imporsi come non solo il miglior tennista ellenico della sua generazione, ma di tutta la storia del suo Paese. Nel corso del mese di maggio di tre anni fa, il biondo Tsitsipas prese parte ad un torneo che venne organizzato proprio dal Tennis Club Lecco.

Dopo aver trionfato anche nel famoso e rinomato trofeo Bonfiglio, il tennista greco arrivò a Lecco in pompa magna, dopo aver fatto un giro veloce della città e dei suoi splendidi paesaggi. È chiaro che, fin dalla prima apparizione, tutti i soci del TLC si erano resi conto di quanto fosse forte e talentuoso quel ragazzo. E anche il pubblico cominciò ad accorrere numeroso, molto curioso di vederlo all’opera. Tra tecnica sopraffina e dei tuffi altamente spettacolari, ma anche rischiosi, il greco fece percorso netto nel torneo organizzato dal Tennis Club Lecco. Infatti, in semifinale si sbarazzò in breve tempo del tennista palermitano Claudio Fortuna. Nell’atto conclusivo, però, ebbe qualche problema in più a battere Marco Bortolotti, imponendosi solamente con un 7-6 7-6.

Tsitsipas, da Lecco ai campi più importanti al mondo

Il talento ellenico è cresciuto in modo esponenziale e ha rispettato tutte le attese che si erano create nei suoi confronti, senza praticamente battere ciglio. Sì, dal momento che è arrivato persino a sfidare il suo idolo, ovvero Roger Federer. Infatti, ha incontrato lo svizzero nel corso della finale del torneo Atp 500 di Dubai, perdendo di fronte alla classe del tennista svizzero 6-4 6-4, ma destando anche in questa partita una grandissima impressione.

Il 2019 di Tsitsipas, in ogni caso, gli sta portando soddisfazioni su soddisfazioni, dal momento che è riuscito a centrare per la prima volta una vittoria proprio contro l’asso svizzero, agli ottavi di finale del torneo Australian Open. In molti hanno identificato quel match come una specie di eredità in divenire, quasi come se Tsitsipas fosse il prescelto per raccogliere il posto da campione che lascerà libero Federer quando deciderà di ritirarsi. Tanti addetti ai lavori hanno paragonato quel match a quanto si era verificato a Wimbledon, nel 2001, quando un giovanissimo Federer riuscì ad avere la meglio sul campione del mondo Pete Sampras, iniziando quell’ascesa che poi l’avrebbe portato a scrivere pagine indimenticabili di questo sport.