Anche oggi vediamo una persona che si trasforma e ci chiediamo: che cosa è successo? Ce lo siamo chiesti anche domenica scorsa per quei Giudei che si erano avvicinati con interesse e un po’ di fede a Gesù ma alla fine vogliono ucciderlo. Come mai? E oggi vediamo un mendicante cieco che vive di elemosina, che non fa nulla per avvicinarsi a Gesù ma è Gesù che si avvicina a lui, oltretutto in un modo non molto bello (“sputò per terra, fece del fango con la saliva, spalmò il fango sugli occhi del cieco e gli disse: “Va a lavarti nella piscina di Siloe”). Gesù che addirittura lo abbandona e non si fa più vedere mentre lui viene trascinato in una lunga serie di dibattiti, di accuse e di giudizi pesanti (“Sei nato tutto nei peccati e insegni a noi?”). Perfino i genitori, impauriti, invece di gioire per la guarigione del figlio se ne lavano le mani dicendo: “Si arrangi, noi non sappiamo niente, ha la sua età”. Eppure alla fine vediamo un uomo che, riconoscente e felice, si prostra in adorazione davanti a Gesù e dice: “Io credo, Signore!”.
Che cosa è successo? Che cosa ha permesso la trasformazione di un uomo mendicante e malato che ha trovato la sua dignità di uomo sano, felice e credente? E’ la sua onestà! E’ un uomo semplice, che legge la realtà e le vicende della vita con semplicità, senza lasciarsi trascinare da ragionamenti complicati di tipo religioso. E’ uno che dice la verità, quella poca verità che lui conosce. Lui non conosce Gesù e lo dice. Ammette perfino di non sapere se Gesù sia un peccatore oppure no. Ma una cosa sa con sicurezza e precisione: prima non ci vedeva e adesso ci vede bene. Fa bene ad arrabbiarsi nel vedere che qualcuno mette in dubbio che sia stato davvero cieco! Questa è la gente contorta e disonesta che addirittura scherza sulla sofferenza degli altri: immagina che un uomo finga di essere cieco per molti anni pur di non ammettere che sia guarito per intervento di Gesù. La semplicità e l’onestà di questo malato ormai guarito lo porta a fare un’ipotesi: io so che sono guarito perché Gesù mi ha detto di andare a lavarmi! Dunque secondo me questo Gesù ha qualcosa a che fare con Dio onnipotente! Questo Gesù è come gli antichi profeti, come Elia ed Eliseo che guarivano i malati e hanno risuscitato qualche morto! Ecco: così sta nascendo quel miracolo che si chiama fede.
Con questi semplici movimenti del cuore e della mente, che sono esattamente quelli che Dio vuole anche da noi, quell’uomo ha aperto la strada e Gesù l’ha percorsa, l’ha cercat. Si sono ritrovati tutti e due fuori dal tempio: tutti e due cacciati fuori dal tempio con violenza da quelli che se ne erano impadroniti e si erano autoproclamati possessori delle verità religiose e delle vie per arrivare a Dio. Fuori dal tempio avviene l’incontro a tu per tu tra un uomo, ormai guarito, e Colui che l’ha salvato: il Figlio di Dio, Gesù!
Don Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio
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–> avvisi 7 aprile 2019