Pubblichiamo di seguito una riflessione indirizzata alla nostra redazione da Roberto Fumagalli, presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi” in merito alla giornata di protesta giovanile mondiale di ieri con a tema, appunto, l’ambiente.
Greta Thunberg, la ragazza svedese che, per prima e da sola, è scesa in piazza, a Stoccolma, per chiedere provvedimenti contro il cambiamento climatico, ha fatto una cosa eccezionale. Qualcosa che in passato a nessun politico e a nessun ambientalista era riuscita: mobilitare milioni di persone, soprattutto giovani, nella lotta per un ambiente più pulito, per fermare il riscaldamento globale del pianeta.
Ieri milioni di persone nel mondo, Italia inclusa, sono scese in piazza per chiedere un cambiamento delle politiche e dell’economia che oggi avvelenano l’ambiente. Manifestazioni colorate, slogan azzeccati, un impegno che sembra i ragazzi abbiano preso sul serio: la lotta per il loro futuro e il futuro del pianeta.
Si tratta ora di concretizzare la protesta dei giovani, attraverso atti concreti, che cambino radicalmente il sistema.
Io credo che le strade siano essenzialmente due.
La prima riguarda il cambiamento nelle scelte personali, quelle che ciascuno di noi compie quotidianamente, scelte che hanno a che fare col nostro stile di vita, coi nostri consumi. Stili di vita e consumi, spesso irrazionali e superflui, che nel giro di pochi decenni (indicativamente dal boom economico degli anni ’60 ad oggi) hanno trascinato il Pianeta sull’orlo del baratro. La nostra Terra non può permettersi che 2 o 3 miliardi di “ricchi” acquistino ogni 6 mesi un nuovo smartphone o un nuovo paio di jeans, o che buttino quotidianamente nella spazzatura un terzo del cibo acquistato, insieme a chili di imballaggi in plastica. Un cartello di studenti visto ieri alla manifestazione di Como diceva “Consuma meno, stai sereno!”: ecco, credo che in questo slogan ci sia tutto, ovvero partire dalle nostre scelte: partiamo da una riduzione drastica dei nostri consumi.
La seconda strada passa invece attraverso un cambio della visione collettiva, ovvero politica. Si tratta cioè di invertire le scelte politiche a livello locale e globale, creando un movimento dal basso che possa modificare il sistema economico a livello internazionale, partendo dal locale. Oggi le multinazionali (con la complicità dei partiti “sensibili” alla loro lobby) condizionano l’economia mondiale, ovvero fanno gli interessi di pochi straricchi e, per mantenere il loro status quo, non disegnano di massacrare l’ambiente e la vita dei più poveri. Come dice benissimo Greta “La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare ad accumulare un’enorme quantità di profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso”.
Bisogna cambiare questo, sia in nome del benessere globale che della tutela dell’ambiente. In questo senso le azioni da mettere in campo sono più complesse: secondo me occorre partire dalle lotte a livello “glocale”, ovvero battersi per la difesa dell’ambiente a livello locale, nell’interesse generale.
A voi ragazze e ragazzi intraprendere queste lotte, che uniscono il locale al globale, nell’esclusivo interesse dell’Ambiente e di tutta l’Umanità.
Roberto Fumagalli
presidente del Circolo Ambiente “Ilaria Alpi”