DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

Non lasciamoci impressionare dalla difficoltà delle letture che oggi vengono proclamate. E’ una difficoltà solo apparente. In fondo sono una risposta a una domanda molto semplice: chi è veramente questo bambino nato a Betlemme da Maria? L’abbiamo contemplato deposto in una mangiatoia, in un luogo povero, un luogo di animali. Gli verrà dato il nome di Gesù, che vuol dire Salvatore. Come mai?
Perché?

E la risposta è altrettanto semplice: questo Gesù esisteva prima di nascere da Maria, questo Gesù era nell’eternità, era con il Padre, in un eterno abbraccio d’amore.

Oggi non siamo chiamati a descrivere o immaginare quello che nessuno di noi ha mai visto, e tanto meno siamo chiamati a fantasticare su Dio. Siamo semplicemente invitati ad aderire con tutta la nostra mente e tutto il nostro cuore alle parole che diciamo ogni domenica nella nostra professione di fede: “Credo in
Gesù Cristo, unigenito Figlio di Dio, nato dal Padre prima di tutti i secoli: Dio da Dio, Luce da Luce, per mezzo di lui tutte le cose sono state create”.

Poi vengono le parole che narrano la sua storia: il seno di Maria lo accoglie, nasce a Betlemme, soffre molto, muore sulla croce, risorge da morte, ritorna alla gloria del Padre.

La prima lettura dal libro dei Proverbi ci presenta una bella poesia: dietro la parola Sapienza dobbiamo vedere il Figlio del Padre che parla e dice: dall’eternità sono stata formata, fin dal principio, dagli inizi della terra. Più volte ripete: io ero là, con lui, ero la sua delizia, la sua gioia. Notiamo anche che due volte si dice: giocavo davanti a lui, giocavo sul globo terrestre!

Tante cose serie e grandi si sono dette e scritte su Dio ma non è comune pensare a Gesù che si diverte e gioca davanti al Padre e con il Padre! In fondo è nato bambino e non è forse una bella attività dei bambini giocare? Se i genitori vedono i propri bambini tutti intenti al gioco non è forse una gioia per loro? Se non fosse così che senso avrebbe regalare tanti giocattoli ai bambini a Natale? Ancora
meglio sarebbe per i genitori divertirsi con i propri figli come Gesù si divertiva con il Padre! E’ la Bibbia che lo dice! Pur usando parole diverse, anche l’apostolo Paolo e l’evangelista Giovanni dicono le stesse cose.

Ora che sappiamo bene chi è Gesù, non ci resta che dire: “Gesù, io ti accolgo nella mia vita. Ora so che io vivo perché tu mi hai voluto. Ora so che prima che io esistessi tu mi conoscevi. Se tu mi hai chiamato a vivere vuol dire che ti prendi cura di me, vuol dire che la mia vita è preziosa ai tuoi occhi. Allora mi
fido di te perché so che mi ami. Allora vinco le mie paure, perché sono nelle tue mani e tu mi aiuti e mi proteggi”.

Ecco: la parola credere vuol dire tutto questo. Credo in Te: aderisco a Te con tutto il mio cuore, la mia intelligenza, la mia passione, i miei affetti, liberamente mi affido a Te, voglio seguirti, voglio conoscerti, voglio amarti perché voglio vivere!

Libro dei Proverbi 8,22-31 “Io ero con lui come artefice ed ero la sua delizia ogni giorno: giocavo davanti a lui in ogni istante, giocavo sul globo terrestre, ponendo le mie delizie tra i figli dell’uomo”.
Lettera di san Paolo apostolo ai Colossesi 1,13.15-20 Il Figlio del suo amore è immagine del Dio invisibile, primogenito di tutta la sua creazione.
Vangelo secondo Giovanni 1,1-14 “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”.

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

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–> Avvisi 30 dicembre 2018