BALLABIO – Continua da tempo, e continuerà ancora, la ricerca di un responsabile di Polizia Locale al Comune di Ballabio. Non solo l’annunciato Coppola infatti, bensì tutti i papabili si sono tirati indietro all’ultimo, lasciando non poco amaro in bocca alla “amministrazione della sicurezza”, che scommettendo tutto sull’assunzione a tempo pieno di un terzo vigile deve accontentarsi invece – a oggi – di un solo agente, peraltro in rotta con l’amministrazione così come l’altro ‘ghisa’ finora in servizio, quell’Ivan Invernizzi che a giorni si trasferirà alla Municipale di Lecco.
Pubblicata all’albo pretorio del Comune una nuova ricerca per la figura a tempo determinato che dovrà sovrintendere alla sicurezza del paese. Redatto il 4 dicembre scorso, è il foglio stesso a fornire gli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.
Lo scorso 14 settembre i sei candidati vennero ammessi alla procedura selettiva: professionisti provenienti da realtà esterne al Comune di Ballabio, ovvero, nell’ordine, Mario Coppola, Guido Romualdi, Giacomo Gallino, Marco Trani, Paolo Scotti e Fabio Licciardello.
Il 27 dello stesso mese la commissione composta dal segretario comunale Antonina Barone e da Bruna Callone (membro esterno) e Giovanni Melesi (membro interno), giudicò tutti i candidati idonei a ricoprire il ruolo e dunque in cinque si presentarono al colloquio col primo cittadino, ultima fase della selezione.
Il 9 novembre scorso, per Decreto, il sindaco Alessandra Consonni rese ufficiale la scelta del monzese Mario Coppola. Il quale due giorni dopo però rinunciò all’incarico.
Come da consuetudine è stata sondata la disponibilità degli altri candidati, ma, recita il documento, “tutti gli altri candidati idonei sono stati contattati dal sottoscritto Sindaco per il conferimento dell’incarico e i predetti hanno rinunciato ad assumere lo stesso“.
Ecco allora la necessità di avviare una nuova procedura di ricerca.
Riparte così la trafila per assegnare un ufficio che, dopo la raggiunta pensione da parte del comandate Sergio Locatelli, ha registrato un via vai da porte girevoli.
Cesare Canepari