BALLABIO – Sventata una tentata truffa ai danni del parroco di Ballabio, don Benvenuto Riva, al quale è giunta una telefonata “furba”, che rischiava di fruttare qualche centinaio di euro all’abile – ma non troppo – autore del tentativo di raggiro nei confronti del sacerdote da qualche tempo alla guida dell’Unità Pastorale ballabiese. Un chierico non più giovanissimo ma comunque “attento”, capace di non cadere nella rete anche grazie ai consigli di un paio di fedeli alle quali si è rivolto per verificare la situazione.
A don Benvenuto squilla dunque il telefono: dall’altro capo un signore che si qualifica come “notaio” (facendo il nome di un notissimo professionista sulla piazza di Lecco), in procinto di consegnare alla chiesa del paese la bellezza di trentamila euro, frutto “di un lascito”.
Si sarebbe trattato, a detta del sedicente notaio, del “regalo” in punto di morte da parte di una anziana ballabiese – regolarmente citata per nome nel corso della telefonata del truffatore: effettivamente una donna del posto, scomparsa da pochi giorni. Che lascia quella grossa somma proprio al pastore di Ballabio.
Tutto bello, salvo un piccolo dettaglio, peraltro già sentito in altri casi precedenti: prima di incassare la cospicua cifra a favore della parrocchia, il don avrebbe dovuto versare una somma (seicento euro) necessaria a saldare le “spese” richieste per concludere l’operazione. Particolare che ha suscitato i sospetti del sacerdote, il tutto sarebbe dovuto avvenire su una carta prepagata. Una volta effettuato il pagamento e comunicati gli estremi dell’operazione, i 30mila euro sarebbero stati versati sul conto della parrocchia.
I dubbi si fanno seri e don Benvenuto si consulta con un paio di signore ballabiesi, chiedendo conferme e verifiche, gente “del mestiere” dato che il misterioso latore della donazione si professava titolare di uno studio notarile. L’inganno viene subito scoperto e la truffa non si perfeziona. Anzi, il fatto viene denunciato nel pomeriggio di martedì ai carabinieri.
“Devo ringraziare il mio angelo custode lassù, che mi ha messo sulla strada giusta“, si schermisce il parroco mentre gli giungono dal cronista di BN i complimenti per l’acume dimostrato nell’occasione. Lo stesso don sottolinea come un episodio simile fosse avvenuto anni fa sotto gli occhi della propria madre – anche in quel caso una truffa non perfezionata da parte dei delinquenti che l’avevano architettata.
E come quasi ogni storia a lieto fine, non manca nemmeno la morale conclusiva: attenti ai tentativi di raggiro. Soprattutto le persone anziane, abitanti nei piccoli paesi ma non solo, finiscono spesso nel mirino di questi malintenzionati e vicende come quella qui descritta possono se non altro tornare utili per evitare di farsi truffare e rimetterci soldi faticosamente messi via in una vita di lavoro. O come in questo caso, grazie alle donazioni dei fedeli di una parrocchia.
RedCro