BALLABIO – Consiglio comunale pomeridiano con un paio di assenze nella maggioranza (Secchi come spesso accade e l’ “esterno” Simonetti), pochi temi sul piatto ma diverse polemiche. Soprattutto intorno alla questione del piano per il diritto allo studio, approvato a scuole abbondantemente iniziate e con contorno di discussioni – anche accese. Ma lo scontro c’è stato pure su altri temi.
Dibattito fin dal primo argomento, quando trattando di variazioni al bilancio l’ex assessore ora all’opposizione Luciano Cedro attacca gli assessori chiedendo conto con precisione delle spese da oltre centomila euro per manutenzioni straordinarie e mettendo in visibile difficoltà Bussola e Anna Consonni. “Quanti metri lineari di strada avete sistemato?” domanda l’esperto di finanze pubbliche e private, ma il titolare dei conti di oggi rinvia la risposta mentre la Consonni assessora prova a replicare con “metri quadri” ma a sua volta non sa precisare.
Affrontato un lungo e quasi formale capitolo dedicato ai Servizi sociali – con tre punti collegati alla gestione associata di questi ultimi (nell’ambito della Comunità Montana Valsassina), si passa all’argomento più dolente tra i pochi all’ordine del giorno di un consiglio durato alla fine meno di un’ora: il Piano per il diritto allo studio dell’anno scolastico 2018/19. Che come facilmente intuibile viene votato solo a fine ottobre (come lamenta a vario titolo la minoranza) e sul quale non mancano le critiche. Due i no, di Cambiamo insieme, astensioni dall’altro gruppo di opposizione con motivazioni specifiche da parte dell’ex insegnante Pinuccia Lombardini – che dà il proprio ok ai vari progetti per scuola dell’infanzia ed elementari, ma attacca le politiche sulle medie. “Potevate fare qualcosa per le famiglie che mandano a Lecco i loro ragazzi, invece ci sono appena 2.600 euro a bilancio per tutte le secondarie inferiori”.
Ecco, su quest’ultimo capitolo va registrata la “dimenticanza” degli oppositori della giunta Consonni rispetto alle proteste che il nostro giornale ha raccolto in paese sulla clamorosa disparità di trattamento tra la scuola pubblica con i citati 2.600 euro per centinaia di studenti delle medie “laiche” e i ben 11.500 destinati alla paritaria delle suore del ‘Castello’. Cifra elargita ormai “in automatico” dal Comune e davvero enorme se rapportata all’esiguo numero di bambini che frequentano asilo e sezione Primaver delle suore. Una scuola, ricordano molti ballabiesi, che alcune famiglie scelgono liberamente e per la quale un’istituzione comunque privata riceve una cospicua quantità di soldi pubblici, oltre quattro volte rispetto allo stanziamento per le medie – che come noto non esistono in paese e per le quali centinaia di residenti devono sobbarcarsi il trasporto (ovviamente non gratuito), i libri e quant’altro.
Se n’era parlato in occasioni precedenti, ma il governo di Ballabio ha tirato dritto reiterando una scelta molto poco “laica” che favorisce in modo palese l’istituzione religiosa considerata paritaria ma che in quanto a pari trattamento risulta da anni smaccatamente “preferita”.