DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

È bello vedere Gesù che partecipa alla festa della Dedicazione del tempio di Gerusalemme. Gli eserciti pagani l’avevano profanato circa 200 anni prima ma Giuda Maccabeo, che organizzò la resistenza ebraica, lo riconquistò e lo consacrò nuovamente al culto di Dio, nel 165 a.C. Di questa festa si conservò la memoria fino al tempo di Gesù, e anche Lui partecipava a questa commemorazione. Ricordiamo bene che anche Gesù, un giorno, ha compiuto un gesto di purificazione del tempio quando ha cacciato chi comprava e vendeva e ha proclamato solennemente che il tempio è la casa del Dio vivente, nel tempio ci si incontra con Dio e si dialoga con Lui nella preghiera. Non è invece una casa per affari o “una spelonca di ladri!”.

Quindi anche noi facciamo bene a seguire il suo esempio quando curiamo la nostra chiesa e facciamo sì che chiunque entri qui parli con Dio, lo incontri, risvegli il suo amore per Lui. Tutto quello che avviene qui deve portarci in alto, a Dio. Se ci sono delle spese da affrontare si affrontano volentieri ma lo si deve fare per amore di Dio. Ricordiamo anche che un giorno Gesù si è messo proprio vicino alla cassetta delle offerte a osservare chi metteva le offerte e poi ha espresso il suo giudizio: una vedova povera che ha offerto due spiccioli valeva di più di altri ricchi che hanno messo grosse somme ma del loro superfluo!

Eppure è proprio Gesù che ci insegna a superare una visione materialistica del tempio. Di coloro che ascoltano la sua Parola dice “verrà e prenderà dimora in lui”. Allora se noi siamo le sue pecore che ascoltano la sua voce vuol dire che lui abita in noi. Che grande onore per noi essere considerati casa di Dio, tempio di Dio! Quanto è buono e misericordioso Dio che sceglie il nostro cuore per venire ad abitarci!

D’altra parte è anche vero che dice: “Chi mangia la mia carne beve il mio sangue dimora in me e io in lui”. Dunque è anche Lui il nostro tempio, la casa dove noi troviamo vita, sicurezza e salvezza. Questo ci dice oggi: “Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano”.

L’apostolo Paolo ce lo dice in modo sintetico e chiaro: “Santo è il tempio di Dio che siete voi!”. Percorriamo allora questo itinerario spirituale: siamo contenti di avere una bellissima cattedrale che è il duomo di Milano che consideriamo come nostra chiesa madre. Proseguiamo a considerare le chiese che frequentiamo abitualmente, più piccole del duomo ma per noi ugualmente belle perché sono la casa della nostra preghiera e del nostro incontro con Dio. Ma poi saliamo in alto e vediamo che Dio ci ha donato il suo Spirito che ha ricolmato di grazia il nostro cuore che è il vero tempio di Dio.

Isaia 26,1-2 “Abbiamo una città forte; mura e bastioni egli ha posto a salvezza. Aprite le porte:
entri una nazione giusta, che si mantiene fedele”

Prima Lettera agli Corinzi 3,9-17 Siamo collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio
di Dio. Santo è il tempio di Dio che siete voi.

Vangelo secondo Giovanni 10,22-30 Ricorreva a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era
d’inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. “Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno mai perdute in eterno”.

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di ballabio

Scarica il foglietto –> Avvisi 21 ottobre 2018