DON BENVENUTO COMMENTA IL VANGELO DI DOMENICA

Salomone, figlio di Davide, fu anche suo successore sul trono di Israele. E’ ricordato per la sua sapienza e per aver costruito in onore di Dio un tempio meraviglioso, famoso in tutto il mondo antico. Il cuore del tempio era costituito dal “Santo dei Santi” dove era stata posta l’arca dell’alleanza. Questo, per gli Israeliti, era il luogo santissimo della presenza di Dio.

Anche Gesù ha amato il tempio e lo ha frequentato. Tuttavia ha iniziato una vera rivoluzione che lo avrebbe portato a dire che il vero tempio di Dio è il suo Corpo: in Lui abita tutta la pienezza della divinità. Chi vuole incontrare Dio deve passare attraverso il suo Figlio. Questo per gli Ebrei era troppo. La polemica sul tempio è stata uno dei capi di accusa che portarono alla condanna di Gesù.
Oggi però fermiamoci a contemplare Gesù nel tempio di Gerusalemme. Che cosa succede?

1. Nel tempio Gesù entra, come tutti gli Israeliti che ne avevano diritto, ma scaccia quelli che nel tempio vendevano e compravano, perché nel tempio si va per pregare e per incontrarsi con Dio, non a fare commercio e affari! Lo fa con l’autorità del Figlio di Dio che però non tutti sono disposti a riconoscergli!

2. Nel tempio ciechi e storpi gli si avvicinano ed egli li guarisce. Ai ciechi e agli storpi era severamente vietato l’ingresso nel tempio perché erano ritenuti impuri e indegni a causa della loro malformazione fisica, considerata come una punizione per il peccato. Ma proprio da loro Gesù si lascia avvicinare e proprio nel tempio di Dio: Gesù vede il loro cuore sofferente e paziente. Si china sulla loro malattia, li guarisce e li salva! Così Gesù insegna che i veri impuri sono quelli che hanno il cuore duro e cattivo, non quelli che hanno un corpo ferito e malato.

3. Nel tempio i bambini acclamano: “Osanna al Figlio di Davide!” provocando lo sdegno e la rabbia dei sacerdoti e degli scribi! I bambini, prima di altri, riconoscono in Gesù colui che altre persone, esperte negli studi della legge, si rifiutano di riconoscere: Gesù è il Messia promesso da Dio al re Davide! Anche la parola Osanna è una invocazione: Deh, salvaci! I bambini, prima di altri, riconoscono in Gesù il Salvatore!

Dal momento che ci stiamo avvicinando alla celebrazioni delle nostre feste patronali (10 e 15 agosto) cogliamo l’occasione di questa riflessione per volgere il nostro sguardo a Maria invocata nelle litanie come “ARCA DELL’ALLEANZA” cioè come il vero luogo della presenza di Dio: nel suo seno infatti ha preso dimora il Figlio eterno di Dio che si è fatto uomo.
Nella prima lettura abbiamo sentito anche della nube che riempì il tempio del Signore e il re Salomone proclamò con fierezza: “Il Signore ha deciso di abitare nella nube oscura!” A queste parole si riferiva l’angelo Gabriele quando disse a Maria: “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell’Altissimo ti coprirà con la sua ombra”. Ecco Maria: il luogo santo dove Dio viene ad abitare!

Verso le feste patronali
Recentemente papa Francesco ha scritto una lettera sulla chiamata alla santità: “Gaudete et exsultate”. Ecco le sue parole conclusive: “Desidero che Maria coroni queste riflessioni, perché lei ha vissuto come nessun altro le beatitudini di Gesù. Ella è colei che trasaliva di gioia alla presenza di Dio, colei che conservava tutto nel suo cuore e che si è lasciata attraversare dalla spada. E’ la santa tra i santi, la più benedetta, colei che ci mostra la via della santità e ci accompagna. Lei non accetta che quando cadiamo rimaniamo a terra e a volte ci porta in braccio senza giudicarci. Conversare con lei ci consola, ci libera e ci santifica. La Madre non ha bisogno di tante parole, non le serve troppo per spiegarle quello che ci succede. Basta sussurrare ancora e ancora: “Ave, o Maria…”. Spero che queste pagine siano utili perché tutta la Chiesa si dedichi a promuovere il desiderio della santità. Chiediamo che lo Spirito Santo infonda in noi un intenso desiderio di essere santi per la maggior gloria di Dio e incoraggiamoci a vicenda in questo proposito. Così condivideremo una felicità che il mondo non ci potrà togliere.”
Credo profondamente che le nostre feste patronali saranno una vera festa portatrice di gioia non quando saremo fieri di mostrare le nostre qualità organizzative o raccoglieremo come frutto un bilancio finanziariamente positivo ma quando ci sforzeremo di mettere in pratica, per quanto possiamo, queste parole di papa Francesco. Buone feste a tutti!

Don Benvenuto Riva parroco di BallabioDon Benvenuto Riva
Parroco di Ballabio

Foglietto degli avvisi –> Avvisi 29 luglio 2018