Froome alla ricerca della storica doppietta Giro-Tour, 20 anni dopo l’impresa di Marco Pantani. Edizione numero 105 per la corsa a tappe più attesa. Il Tour de France partirà il prossimo 7 luglio su un percorso lungo 21 tappe: uno dei tracciati più duri di sempre, per una corsa dal fascino antico e immutato. Dopo la vittoria del Giro d’Italia, gli occhi saranno puntati tutti su Chris Froome e sul team Sky. Il 33enne nato a Nairobi ma naturalizzato inglese, grande favorito della vigilia anche secondo gli esperti di Betway Sports, ha staccato tutti conquistando la maglia rosa e ora punta ad inanellare il quarto grande giro consecutivo eguagliando uno dei grandi della storia della bicicletta: il cannibale Eddy Merckx. L’ultimo a riuscire nell’accoppiata Giro-Tour è stato però l’indimenticato Marco Pantani e Froome vuole ricordarlo nel migliore dei modi nell’anno del ventennale della sua storica accoppiata.
All’Italia non toccherà però il ruolo da comprimaria, vista la presenza di tanti ciclisti di talento. Uno su tutti, lo “squalo” Vincenzo Nibali, che torna alla Gran Boucle per centrare un biss riuscito tra gli italiani solo a Bottecchia, Bartali e Coppi. Tra i competitor di spicco figura anche il trio della Movistar composto dagli spagnoli Landa e Valverde e dal colombiano Quintana, senza dimenticare l’ex compagno di Froome Richie Porte, mentre la Francia, a secco da 33 anni, proverà a sperare in un miracolo di Romain Bardet per non accontentarsi delle vittorie di tappa.
Il “peloton”, composto da centinaia di ciclisti, percorrerà le strade di Francia in 21 tappe. Si partirà dal Golfo di Biscaglia e dagli incredibili panorami di Noirmoutier-en-l’Ile per poi affrontare un percorso con continui saliscendi, che si preannuncia ricco di emozioni. Immancabili le salite delle due catene montuose principali, Alpi e Pirenei, con veri e propri muri inseriti nel tragitto dagli organizzatori e altrettante discese molto tecniche. Gli amanti delle classiche non rimarranno delusi con i tratti in pavè che saranno raddoppiati rispetto all’edizione precedente, mentre gli amanti della velocità attenderanno con ansia le prove a cronometro, sia singole che di squadra, il trionfo della tattica. Al termine di tre settimane di fatica, chi taglierà il traguardo dei Campi Elisi sarà non solo l’uomo con la maglia gialla, ma anche il ciclista che avrà dimostrato di saper affrontare con tenacia e tecnica ogni superficie e qualsiasi situazione.
Il primo momento chiave della “Gran Boucle” è senza dubbio la cronometro a squadre di Cholet, 35,5 chilometri di tracciato con continui saliscendi e velocità di punta molto elevate. Sarà questa la prima occasione per il Team Sky di Chris Froome per mettere una seria ipoteca sulla maglia gialla grazie al lavoro della squadra che schiera anche il giovanissimo Gianni Moscon, classe 1994 nato a Livo, mentre la Bahrain Merida e la AG2R dovranno limitarsi a contenere i danni. La tappa del 15 luglio, la nona, riprenderà alcune delle strade della classica Parigi-Roubaix. Tanti i settori in pavè, 21,7 chilometri sulle pietre che potrebbero scavare un vero e proprio solco tra gli specialisti come Rigoberto Uran e Vincenzo Nibali e gli scalatori come Froome, Quintana e Bardet. Altra incognita sarà quella del maltempo, che potrebbe complicare i piani di gran parte degli uomini di classifica.
A due giorni dal pavé, il plotone si sposta sulle Alpi, per una tappa con una serie di salite e una lunga discesa che precede l’arrivo. A fare selezione ci penseranno il Col de la Croix Fry, il Plateau de Glieres, il Col de la Romme e il Col de la Colombiere. Sarà poi la volta di una discesa di 14 chilometri, terreno di caccia ideale per un discesista come Nibali, che a Bornard potrebbe guadagnare secondi preziosi. Neppure il tempo di recuperare e si replica con un’altra tappa molto dura, ossia quella che arriva sul versante francese del San Bernardo: due Hors Categorie come il Montèe de Bisanne e il Col du Prè precedono La Rosiere, per una tappa che si preannuncia veramente incerta.
Le Alpi si concludono sull’immancabile Alpe d’Huez per un trittico davvero infernale. I 13,8 chilometri con una pendenza superiore all’8% sono un banco di prova importante persino per gli uomini più in forma. La tappa del 19 luglio sarà davvero imperdibile per gli appassionati. Potrebbe essere decisivo qui l’apporto di gregari come Sonny Colbrelli, nato a Desenzano del Garda, che la Merida porterà in Francia per dare manforte a Vincenzo Nibali, sia in salita che in discesa.
Decisivi saranno anche le due tappe pirenaiche: la Bagnères de Luchon- Saint Lary Soulan è la tappa più corta della storia di un grande giro e per la prima volta si partirà con il sistema della griglia: tutti i migliori della classifica individuale partiranno insieme senza l’ausilio dei gregari. Se l’esordio sui Pirenei sarà duro, altrettanto si può dire per la tappa numero 19, che parte da Lourdes per arrivare a Laruns. Prima di tagliare il traguardo i colpi di scena arriveranno sul Col d’Aspin e sul Tourmalet, ma il vero spartiacque sarà il Col d’Aubisque, ultimo Hors Categorie della corsa.
Non poteva mancare la cronometro individuale: il penultimo atto del Tour de France è una prova di 31 chilometri contro il tempo, terreno di caccia ideale per Romain Bardet. Non si tratta, però, di una crono per soli specialisti e sarà fondamentale racimolare le ultime energie per compiere gli ultimi e decisivi sorpassi. Come spesso accade, infatti, la tappa che arriva a Parigi sarà solo una semplice passerella per il vincitore, l’uomo più completo, il ciclista più tecnico. Un uomo da grandi corse.