VALMADRERA – L’impianto di potabilizzazione del ramo lecchese del Lago di Como, situato a Valmadrera, costituisce la principale fonte di alimentazione della zona sud della Provincia, comprendente 52 comuni e circa 62.000 utenze. L’acqua viene convogliata tramite un’unica grande adduttrice, denominata rete Brianteo. L’impianto di potabilizzazione eroga ogni anno circa 20 milioni di metricubi di acqua potabile e, attraverso 3 stazioni di rilancio e 3 serbatoi di accumulo, l’acqua viene trasportata fino ai confini della Provincia, alimentando anche alcuni comuni delle Province di Como e di Monza e Brianza.
Grazie all’affidamento ventennale del Servizio ottenuto nel 2016, Lario Reti Holding ha iniziato il necessario percorso di ammodernamento e rinnovo di reti ed impianti a livello provinciale. All’interno di questo importante processo è stata adottata una nuova tecnologia in grado di rilevare e individuare le perdite idriche sulla strategica arteria del Brianteo, permettendo l’identificazione dello stato della condotta. La ricerca perdite si è resa necessaria per pianificare le riparazioni e le sostituzioni delle parti di condotta più danneggiate, limitando così gli interventi di emergenza, più costosi e di maggiore impatto. Questo processo ha consentito la riparazione di tutte le perdite riscontrate. Con marzo è iniziata la ricerca perdite con tecnologie tradizionali nelle tratte di acquedotto dopo Dolzago e verso il Meratese.
L’acquedotto Brianteo
Il tratto di condotta interessato dalla ricerca perdite ha inizio all’impianto di potabilizzazione e sollevamento di Valmadrera e si conclude alla centrale di rilancio situata nel comune di Dolzago. Dal confronto tra i volumi immessi in rete – prelevati dal Lago tramite l’impianto di Valmadrera – e quelli contabilizzati in uscita è risultata una differenza pari al 6%.
Con un’erogazione di circa 20 milioni di metri cubi all’anno, tale differenza percentuale ha portato Lario Reti Holding a investire nella nuova tecnologia di ricerca delle perdite. Inoltre, nelle condotte metalliche, una rottura catastrofica è generalmente preceduta da un periodo in cui la perdita resta occulta: identificare e riparare questo tipo di perdite aiuta a ridurre i guasti più onerosi, a ridurre il volume di acqua non fatturata nei bilanci idrici e a garantire continuità del servizio.
La tecnologia
La tecnologia adottata da Lario Reti Holding e sviluppata dalla società canadese Pure Technologies Ltd (specializzata nella valutazione e gestione di condotte di grande diametro), consente di identificare – con un unico passaggio – le perdite presenti in tubazioni di grande diametro, minimizzando l’impatto e i problemi logistici della normale ricerca perdite. Le limitazioni della tecnologia tradizionale hanno portato alla realizzazione di tecniche di ricerca perdite in-line attraverso le quali si evita il problema della distinzione del rumore delle perdite rispetto a quello di fondo della condotta e dell’ambiente circostante. La tecnologia adottata prevede una sfera di alluminio racchiusa in un guscio spugnoso che scorre all’interno della tubazione.
È dotata di strumentazione in grado di rilevare e localizzare le perdite con grande precisione, discernendo l’attività acustica associata alle perdite stesse.
La strumentazione all’interno della sfera include un sensore acustico, un accelerometro triassiale, un magnetometro triassiale, un trasmettitore ultrasuoni sincronizzato GPS e un sensore di temperatura. La sfera viene rilasciata all’interno della condotta senza interrompere l’erogazione. Seguendo il flusso dell’acqua, la sfera rotola nella condotta registrando in continuo l’attività acustica nella tubazione. Le indicazioni su tempo e posizione di passaggio, correlati alla velocità, consentono di ricostruire con precisione le posizioni delle eventuali perdite e sacche d’aria rilevate. Una volta giunta al punto di estrazione scelto, la sfera viene recuperata dalla condotta tramite appositi dispositivi di estrazione.
L’INTERVENTO: Analisi e ricerca delle perdite su grandi tubature
Le attività di pianificazione dell’ispezione hanno richiesto circa 3 mesi e i punti fondamentali sono stati la raccolta di informazioni a livello cartografico e di rilievi delle tratte di tubazione da ispezionare, l’analisi dei dati di portata e la pressione sulla linea ispezionata, la predisposizione di punti di inserimento e l’estrazione della sfera.
Fondamentali i sopralluoghi e movimentazione valvole in linea e sulle derivazioni, i sopralluoghi per identificare i punti di controllo (SBR) e la realizzazione degli stessi, la pianificazione delle squadre di intervento di Lario Reti Holding, l’analisi delle derivazioni da isolare durante l’ispezione e dei relativi consumi, oltre alle prove delle manovre da effettuare sulla rete per la gestione delle portate e l’analisi di contingenze particolari.
Il lavoro preparatorio sul campo ha avuto la durata di circa un mese e ha riguardato prevalentemente la predisposizione dei manufatti di accesso alla tubazione e dei punti di controllo, la movimentazione delle valvole in linea e sulle derivazioni, nonché il censimento di tutti gli organi presenti sulla tratta interessata.
Un lavoro sul campo, svolto in collaborazione con Lario Reti Holding della durata di una settimana: 2 giorni sono stati dedicati all’ispezione vera e propria per la prima e la seconda tratta e altri 3 alla predisposizione della strumentazione. Per ciascuna delle tratte analizzate, la sfera è stata inserita attraverso una valvola a saracinesca posta sulla tubazione principale con presa in carico e rilasciata nel flusso con l’aiuto di un tappo ad alta pressione e un argano in titanio. Entrambi i punti di estrazione, poi, sono stati realizzati ad hoc da Lario Reti Holding, con la costruzione di una cameretta per accesso alla tubazione e presa in carico per l’installazione di una saracinesca DN 150 perpendicolare alla tubazione.
La sfera è stata recuperata tramite una pila di estrazione dotata di rete che viene installata dalla valvola a saracinesca. Per poter localizzare la sfera durante l’ispezione sono stati posizionati degli appositi ricevitori (SBR) lungo la tubazione su punti accessibili già esistenti o appositamente creati, indicativamente ogni 1000 metri. I lavori hanno visto la creazione di 5 nuovi punti di accesso alla condotta, portando il totale a 14. SBR e la sfera sono stati sincronizzati prima dell’avvio dell’ispezione e, conoscendo il flusso nella condotta, i tecnici hanno potuto calcolarne i tempi di spostamento e realizzare una stima di passaggio da ciascuno dei punti segnalati (derivazioni, scarichi, valvole). L’ispezione ha richiesto due squadre per la localizzazione della sfera, che hanno proceduto alternandosi ai vari punti di controllo. Il sensore SBR viene collegato via cavo ad un PC, sul quale è possibile visualizzare gli impulsi ad ultrasuoni emessi dalla sfera ogni 3 secondi. Gli impulsi vengono rilevati con maggiore intensità quando la sfera si avvicina al ricevitore e, una volta superato il punto di controllo, l’intensità degli impulsi decresce, permettendo di riconoscerne il passaggio.
I numeri
Per la realizzazione dell’ispezione ha richiesto 15 operatori. Lario Reti Holding ha verificato e controllato durante l’ispezione la completa apertura di 3 valvole in linea, verificare la chiusura di 6 scarichi e 1 bypass lungo la tratta, chiudere 10 valvole sulle derivazioni dalla condotta principale, realizzare 2 nuove camerette per l’inserimento e l’estrazione, realizzare 5 nuovi scavi per il posizionamento degli SBR durante l’ispezione, oltre che svuotare 5 punti di controllo.
Articolo pubbliredazionale a cura dell’Ufficio Promozioni IperG