LECCO – Dieci giorni di tempo per definire il capo di imputazione in base a quanto indicato dal provvedimento del Giudice delle indagini preliminari Paolo Salvatore. Il Procuratore Capo di Lecco Antonio Angelo Chiappani ed il PM Cinzia Citterio a cui è stata affidata l’inchiesta sulla morte avvenuta nel 2015 nell’abitazione a Roncaiolo del piccolo Liam, stanno vagliando le motivazioni con le quali il Gip ha chiesto l’imputazione coatta dei due genitori – dopo essersi opposto per due volte alla richiesta di archiviazione della Procura.
Liam era deceduto prima ancora di compiere un mese, in circostanze che rimangono a tutt’oggi misteriose: il neonato era stato ricoverato due volte al reparto di Pediatria del ‘Manzoni‘, per un totale di dieci dei suoi soli ventotto giorni di vita. Era stato dimesso il 12 ottobre del 2015, ma tre giorni dopo morì; all’inizio dell’inchiesta, finirono sotto inchiesta per omicidio colposo medici ed infermieri di Pediatria che avevano seguito il bimbo, successivamente scagionati dalle perizie. Le loro posizioni sono state archiviate.
L’esame autoptico (integralmente videofilmato), avrebbe messo in luce dei problemi ai polmoni, i tre consulenti della Procura hanno evidenziato nella loro relazione finale che il decesso sarebbe avvenuto causa soffocamento. Ma se sia trattato di un evento originato dalle condizioni fisiche del nenonato o da altro, resta un punto di domanda. Da qui la richiesta di archiviazione del caso avanzata ben due volte dalla Procura; in altrettante occasioni però il giudice Paolo Salvatore è andato in direzione opposta, decidendo in ultimo per l’imputazione coatta dei genitori di Liam, A. R. e F. N.. La Procura dovrà quindi formulare l’accusa nei confronti dei due, e il reato ipotizzato potrebbe essere omicidio volontario, colposo oppure preterintenzionale. Successivamente verrà fissata l’udienza preliminare avanti il Gup Massimo Mercaldo.