LECCO – Tramite la depurazione, le acque raccolte dalla fognatura vengono trattate in appositi impianti e rese compatibili con l’ambiente. Gli impianti di depurazione assicurano la separazione dei rifiuti solidi dalle acque depurate, che sono nuovamente immesse nel corpo idrico naturale costituito dai fiumi e dai laghi. Un depuratore è un sistema complesso e articolato, dove, attraverso moderne tecnologie, vengono depurate le acque reflue, cioè gli scarichi civili e industriali provenienti, attraverso il sistema fognario e i collettori intercomunali, dal territorio servito.
Un sistema affascinante
«Lario Reti Holding assicura l’operatività di 30 depuratori su tutto il territorio provinciale – introduce Vincenzo Lombardo, direttore Corporate di Lario Reti Holding Spa –. Spicca l’impianto di Valmadrera Rio Torto con i suoi 99.000 abitanti equivalenti rappresenta la più importante struttura di depurazione da noi gestita».
La depurazione dei reflui è un trattamento fondamentale che Lario Reti Holding assicura per la salvaguardia del territorio lecchese: «Tale servizio richiede il costante investimento di risorse per la manutenzione e il potenziamento delle strutture, che devono stare al passo con l’aumento della popolazione residente e l’evoluzione di normative e leggi locali, nazionali e comunitarie». Per questa ragione, la depurazione è il settore dove si concentra il 50% del budget investito da Lario Reti Holding per il 2017 e in cui anche Regione Lombardia è intervenuta, sostenendo la Provincia di Lecco con oltre 4,5 milioni di Euro.
Il contributo regionale per la salvaguardia dei laghi
«Dieci milioni di euro per la depurazione dei laghi Prealpini sono la risposta concreta sia per la tutela dei laghi e dell’ambiente, sia per rispondere pienamente alle esigenze del territorio». Così l’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile della Lombardia, Claudia Terzi, ha commentato l’approvazione, nella seduta di Giunta del programma degli interventi nell’ambito del Patto per la Lombardia finalizzati alla depurazione dei laghi prealpini.
È anche grazie a questi fondi che si realizzeranno 30 interventi di collettamento finalizzati alla depurazione, di cui 5 nella Provincia di Lecco.
I progetti in questione sono tra i più impegnativi che Lario Reti Holding gestirà nel corso dei prossimi anni e interessano la zona del Lago (sponde est ed ovest) e della Valsassina. Complessivamente toccheranno 5 dei 20 depuratori che servono le due aree. Conclude Lombardo: «Si tratta di una risposta concreta al territorio per completare, realizzare, migliorare e portare a termine tutte quelle azioni finalizzate all’adeguamento dei servizi di fognatura, collettamento e depurazione che potrebbero in futuro risultare non conformi alle direttive UE sul trattamento delle acque reflue urbane».
Il potenziamento di Colico Monteggiolo
Il depuratore di Colico, situato in località Monteggiolo, scarica i reflui depurati in un fosso che rappresenta a valle l’alveo naturale del torrente Inganna, che sfocia nel Lago in un’area di particolare pregio turistico e ambientale. Per questo motivo Lario Reti Holding ha analizzato la possibilità di modificare il recapito dei reflui depurati in un punto soggetto a vincoli meno stringenti rispetto all’attuale. L’intervento in programma prevede lo spostamento dello scarico finale tramite la posa di una tubazione a gravità di lunghezza pari a circa 500 metri, la realizzazione di una vasca di flottazione moderna, l’installazione
di una sezione di filtrazione finale, l’installazione di un moderno impianto di disinfezione
a raggi ultravioletti e la copertura delle sezioni di ingresso.
A Bellano un doppio intervento
L’impianto di depurazione di Bellano, in funzione dal 2009, è a servizio dei comuni di Bellano, Perledo e Varenna ed è stato realizzato nel 2007, per garantire una potenzialità pari a 8.200 abitanti equivalenti.
La filiera di trattamento è caratterizzata da un trattamento biologico a fanghi attivi con separazione del fango dall’effluente depurato mediante microfiltrazione su membrane piane. L’aumento della popolazione richiede l’incremento delle potenzialità d’impianto a 9.400 abitanti equivalenti. I lavori in programma riguardano sia il comparto dei pretrattamenti che quello biologico: sezioni di grigliatura fine (5 mm), dissabbiatura-disoleatura, sollevamento iniziale, rotostacciatura fine; sezioni di pre-denitrificazione nonché di ossidazione-nitrificazione.
Sono inoltre previsti dei lavori di ammodernamento delle membrane di ultrafiltrazione. Oltre al potenziamento e all’ampliamento strutturale dell’impianto è in previsione la conversione dell’attua – le sezioni di microfiltrazione su membrane piane in una sezione di ultrafiltrazione su membrane a fibra cava. Numerosi i vantaggi: un maggior grado di selettività del trattamento di filtrazione, consumi energetici inferiori, possibilità di controlavare la membrana in modo automatizzato e un maggiore packing density.
Mandello centro storico
Il progetto prevede la separazione della rete fognaria (da mista a nera e meteorica) e la realizzazione di una stazione di rilancio della fognatura stessa verso il depuratore di Mandello.
L’intervento è localizzato nel centro storico ed è indicativamente delimitato: a nord da via del Fosso e via Airoldi, a est dalla “zona convento”, a sud dal lago e a ovest da via Manzoni. Nel centro storico, le reti fognarie attuali sono di tipo misto e le vie Silvio Pellico, via della Torre, vicolo alla Torre, contrada Rubaconte, via Zucchi e vicolo al Lago hanno come scarico finale il Lago.
Negli anni ciò ha causato problemi di inquinamento delle acque lacustri e, se trascurato, potrebbe in futuro dare il via a procedure di infrazione da parte dell’Unione Europea. L’obiettivo del progetto è quindi quello di recapitare le acque bianche (le meteoriche di pioggia) direttamente a Lago e le nere al depuratore di via Maestri Comacini.
Approfittando degli scavi verranno posate anche le nuove tubazioni della rete di distribuzione acquedottistica. Le reti saranno riposizionate seguendo l’attuale configurazione, con tubazioni per acque nere dal diametro di 200 mm e diametro tra i 400 e gli 800 mm per le acque bianche. Per lo scarico a lago delle acque bianche superficiali verranno invece mantenuti i collettori sublacuali esistenti e le tubazioni che attraversano la p.zza Italia. Per la parte ovest dell’intervento (via Manzoni, piazza Garibaldi, piazza Italia e vie limitrofe) si intende concentrare il recapito della rete nera in una nuova stazione di pompaggio, dove si raccoglieranno le acque per poi inviarle al depuratore.
Le prime fasi del progetto prevedevano la collocazione della nuova stazione di sollevamento in piazza Italia ed il progetto è stato rivisto in modo da ricollocare la vasca di raccolta in piazza Garibalidi, in prossimità di quella esistente – che verrà dismessa a fine lavori. La stazione di pompaggio sarà completamente interrata, a completa tenuta stagna di odori e rumori.
Oliveto, Valbrona e Civenna
L’intervento sulla sponda ovest del Lario tra Bellagio/Civenna e Valmadrera è scomponibile in due fasi differenti. In un primo momento sarà interessato solo il comune di Oliveto Lario, che subirà l’intervento di separazione della fognatura mista, propedeutico alla realizzazione della seconda parte dei lavori, ovvero il sistema di collettamento dei reflui dell’intera sponda lacustre, da Bellagio/ Civenna fino al depuratore di Valmadrera Rio Torto. Il problema della raccolta e della depurazione degli scarichi provenienti dalle reti fognarie dei comuni di Oliveto Lario, Valbrona e Bellagio/Civenna e aventi recapito in vasche di trattamento a lago è già da parecchi anni oggetto di lavori e progetti da parte delle Province di Lecco e di Como, le quali ne hanno previsto il collettamento verso l’impianto di depurazione di Valmadrera Rio Torto.
Parte delle opere è già stata completata negli anni passati e per mettere finalmente in funzione il collettore intercomunale Valmadrera –Oliveto Lario – Civenna (della lunghezza totale superiore a 13 chilometri) mancano nove stazioni di rilancio intermedie e il tratto terminale di collegamento con l’impianto di depurazione di Valmadrera, della lunghezza di circa 8 chilometri.
Parte dei 21 km di tubazione saranno posati sul fondo del lago, per ridurre al minimo l’impatto sulla viabilità stradale.
Ballabio
L’impianto di depurazione di Ballabio è sito nel margine sud orientale del territorio comunale. Si tratta di un impianto tradizionale a biomassa sospesa con pretrattamenti di grigliatura e dissabbiatura, sedimentazione finale, digestione aerobica, ispessimento e disidratazione. Al servizio dell’intero bacino del Comune di Ballabio, nel suo stato di fatto presenta due linee parallele di trattamento, di cui però necessità di un completo rinnovo.
L’intervento di Lario Reti Holding verterà sulla costruzione di uno scolmatore in testa all’impianto, in modo da limitare in maniera corretta ed efficace le acque miste eccedenti il limite di trattamento in occasione di piogge particolarmente violente. La realizzazione di un manufatto sghiaiatore che avrà la funzione di difendere lo scolmatore da eventuale trasporto solido grossolano presente nel flusso fognario, sostituirà l’analogo manufatto presente in ingresso all’impianto che verrà invece dismesso.
Si procederà inoltre al rinnovo della seconda linea di trattamento, la più vecchia, attualmente costituita da una vasca di ossidazione unica e dall’adiacente sedimentatore. Le due linee saranno indipendenti e potranno essere singolarmente spente nei periodi di basso carico oppure in caso di guasti e operazioni di manutenzione straordinaria. Ultimo tocco la realizzazione di una nuova sezione di filtrazione e disinfezione finale per l’adeguamento ai carichi di pioggia previsti.