BALLABIO – Non c’è stato bisogno di una conclusione drammatica come nel recente film “Monolith“ – una storia piuttosto simile, per una pellicola che non è esattamente un capolavoro ma ha i toni altrettanto inquietanti di quanto accaduto domenica pomeriggio nel parcheggio dell’ALVA a Balisio. Una famiglia milanese di ritorno dalla sciata ai Piani di Bobbio si ferma per uno spuntino nel noto maxi locale; chissà come, la chiave col telecomando finisce nelle mani del figlio di appena due anni e – proprio come nel film – il piccolo si chiude in macchina.
E dato che il bimbo nel frattempo si addormenta, i genitori disperati iniziano i loro tentativi per riaprire il veicolo e svegliare il figlioletto.
Momenti drammatici, di autentico panico, fin quando il padre decide che il tempo passato è ormai troppo e chiama i Vigili del Fuoco. Storia a lieto fine, perché proprio i pompieri riescono con le loro tecniche a sbloccare le portiere, riconsegnando il bambino “prigioniero” alla famiglia.
Un episodio davvero terribile, che ripropone la necessità di prestare la massima attenzione nell’utilizzo di quelle tecnologie che di base rendono la vita più facile ma possono anche rivelarsi, come in questo caso, un’arma a doppio taglio.
L’accorgimento suggerito dall’esperienza è quello di dotarsi sempre di doppie chiavi oltre naturalmente a non lasciare mai nelle mani di bambini attrezzature “rischiose” come appunto telecomandi, device elettronici e simili.
REDCRO
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Copertina e immagine a destra tratte dal film Monolith