LA MEDITAZIONE DOMENICALE DI DON GIANBATTISTA: CONTEMPLIAMO MARIA MADRE DI DIO

La sesta d’Avvento è una domenica particolare: una festa davvero. Liturgicamente la chiamano dell’Incarnazione; il modo più vero, credo, sia di ricordare che è la più trepida, ed insieme vera e solida introduzione al Natale. Non perché gli sia a ridosso – da noi è fisicamente rimasta al suo antico segno – ma perché è festa della Madonna centrale al suo mistero che ci segnala il suo più vero e profondo compito: esser madre di Dio.

La maternità di Maria non è solo dono umano ricevuto e (quanto!) donato, come per ogni donna che sia madre: è grazia del Signore. Infatti è lei la “piena di grazia” (o di gioia: l’altra versione del termine) nonostante il compito difficile: doloroso, come le è addirittura titolo. Vorrei però fermarmi sulla maternità di Maria come modello umano, pur per quel poco (poco?) che ci è dato avvertire dai vangeli.

Prova a spiarle il cuore là nella sperduta Cana, su in Galilea. Dietro le quinte, ma vigilante, attenta come solo chi ha cuor di mamma: non c’è vino … dove va la festa? “Non hanno più vino (pensaci)” suggerisce e par ricevere diniego, ma conosce il cuore e il tratto del suo ormai figliolone, sa bene che vorrà certo agire. Così già avverte chi di dovere: “Fate quanto vi dirà” sussurra sottile. Sempre dietro, col cuore trepido, a quel figliolo ch’è tanto contrastato e proprio da scribi e farisei che gli dovrebbe esser tutt’altro che avversi.

Dietro fin là accanto alla croce dove i dodici, nerboruti e validi, s’eran ridotti ad uno. Si perché il maestro era ormai in disgrazia fin oltre la galera, addirittura al patibolo. È facile intuire, in un ambiente come quello poi, spintoni e sberleffi per chi ha a cuore un condannato. Lascio a voi il seguito, a voi mamme, perché credo non avere da insegnare. Il figliuolo ha sempre bisogno d’una presenza; nel successo e nell’avversione. Ma ha bisogno non tanto d’una presenza nello spazio, è davvero il cuore a contare: il cuore di madre. Quel cuore che Maria ha anche per noi.  

DON GIAMBATTISTA MILANI RITAGLIODon Gianbattista Milani

Parroco di Ballabio
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