BALLABIO – Come annunciato dal parroco di Ballabio don Gianbattista Milani già a novembre, quest’anno lo stesso è impossibilitato a passare per le benedizioni come si conviene in questo periodo natalizio per il Rito ambrosiano vigente nella Diocesi di Milano, cioè la tradizione di benedire le famiglie e le case. Si è però recato, come richiesto dallo stesso sacerdote, in alcuni gruppi organizzati di famiglie – non molte – referenti delle stesse aree o vie del paese per incontrare e benedire i presenti e i loro luoghi.
Domenica 17 dicembre il sacerdote al termine delle messe reciterà una breve preghiera natalizia sostitutiva della tradizionale benedizione delle case. Così come, sempre domenica, nella festa dell’Incarnazione e della Divina Maternità di Maria (la più antica festa mariana) verranno benedette durante la celebrazione delle 10 a San Lorenzo le mamme recenti o in attesa.
Una spiegazione più teologica e spirituale, potrebbe far risalire la benedizione delle case al fatto che nell’Avvento ambrosiano, che consta di sei Domeniche invece che quattro come nel Rito romano, si legge il Vangelo dell’ingresso di Gesù in Gerusalemme (seconda Domenica di Avvento; prima della riforma liturgica era la quarta). Questo episodio, normalmente inserito nella Domenica delle Palme per la sua collocazione storica-cronologica, significa l’incontro definitivo di Gesù con il suo popolo, come un’immagine del ritorno di Cristo alla fine dei tempi. Ma significa anche l’incontro di Gesù con ciascuno di noi, nella nostra vita, l’«ingresso» di Cristo nella nostra quotidianità, nelle nostre case, come avvenne per il pubblicano Zaccheo: «Zaccheo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua» (Lc 19,5).