BALLABIO – Si comincia con l’accoglienza a dire il vero tiepida (se non freddina) per il neo assessore all’Ambiente e Territorio Stefano Simonetti – al quale nemmeno la maggioranza che pure l’ha voluto ha rivolto il tradizionale e “dovuto” applauso di benvenuto. Un consiglio in data e ora inusuali – le otto della sera di lunedì – con un ordine del giorno all’apparenza scarno ma che poi su un paio di aspetti si è rivelato carico di tensioni, polemiche, scontri verbali e pure insulti (fuori dall’aula). Ed è durato una bella ora e mezza, nonostante appunto i pochi temi in agenda.
Presentato il nuovo assessore leghista (con un “piede” in provincia come ha ricordato la sindaca a sua volta della Lega), nelle comunicazioni consonniane un po’ di autocelebrazione per certi investimenti, a partire dai tremila euro della “adozione” di una delle vetrate della chiesa di San Lorenzo da sistemare. Una cifra che un’ora dopo l’ex assessore Luciano Cedro definirà “una elemosina, una cifra ridicola“.
Arriva poi una interrogazione di ‘Cambiamo insieme” che chiede conto della situazione dello scuolabus dopo l’infortunio dell’autista e in particolare del costo per la sostituzione, della durata di questa e del perché manchi un’alternativa tra i dipendenti del Comune. Malgrado si tratti di argomenti piuttosto oggettivi, la sindaca si riserva quanto le è legalmente concesso (trenta giorni per rispondere).
Poi si prende atto della nomina del vicesindaco Bussola a rappresentante del Comune nel B.I.M. – Bacino Imbrifero Montano e si arriva alla questione cimiteri. Lo stesso Bussola parla di 40mila euro da spendere per una sistemazione strutturale dei due campisanti, definitiva. Non più allargamenti (“siamo ormai alla saturazione”) ma un cambiamento radicale con mappature, software gestionali e quant’altro ma alla fine – come ammette l’assessore al bilancio – per fare spazio serviranno esumazioni ed estumulazioni.
Ma il nodo viene al pettine quando si affronta il sesto ed ultimo punto all’ordine del giorno: il famoso Piano di diritto allo studio. Un po’ una riedizione dei precedenti in salsa consonniana – anche per le polemiche puntuali e a volte quasi “fotocopia” delle due precedenti edizioni. In effetti il Piano presentato dall’assessora Sara Gattinoni ricalca abbastanza gli ultimi due documenti, e anche su questo scoppia la bagarre. Paolo Dell’Oro attacca l’incapacità di programmazione della giunta, evidenziata dalla data di oggi (“ne discutiamo il 16 ottobre, a oltre un mese dall’inizio dell’anno scolastico”) ma poi sono i dettagli ad attizzare il fuoco della discordia. Appena 2.600 euro per gli oltre cento studenti delle medie che da Ballabio scendono a Lecco? Tutta l’opposizione spara ad alzo zero contro la maggioranza, mettendo a confronto la cifra con gli ottomila per i 22 ragazzi che vanno a Cremeno e gli 11.500 concessi ancora una volta “in automatico” all’asilo paritario (dunque privato) delle suore del Castello. Gattinoni si difende parlando di quote fisse, di valori che devono essere considerati in proporzione al numero degli studenti ma viene duramente attaccata per alcune affermazioni (che l’interessata non nega) fatte in sede di Commissione, tipo “se avessi potuto, avrei messo più soldi nel Piano” e “ho chiesto di spostare fondi dalle asfaltature alle scuole, ma mi è stato detto di no”.
E tra una spallata sulla mancanza di analisi e programmazione alla base del Piano e una serie di punture di spillo su aspetti specifici del famoso Diritto allo studio ballabiese, esplode una vera e propria bomba: ancora Dell’Oro (membro della Protezione Civile) chiede conto del mancato pagamento del corso di P.C. nelle elementari, tenuto appunto dalla Protezione Civile ma mai “saldato” malgrado lo stanziamento di 400 euro effettuato dalla giunta Consonni.
Difficile la difesa di un Bussola che a un certo punto perde le staffe e dice al rappresentante dell’opposizione “Adesso stia zitto, parlo io!” e spiega che non avendo una partita IVA a cui versare il pagamento di quel corso, si è provveduto diversamente – con del materiale. La risposta non soddisfa, Dell’Oro incalza senza ottenere una risposta alla domanda apparentemente semplice “Perché non avete pagato?” e la questione si trascina fino a fuori dall’aula quando, a fine consiglio, volano parole grosse con l’assessora Anna Consonni (R.O.C. della Protezione Civile) che ad alta voce accusa Dell’Oro di aver parlato senza averne diritto – a suo avviso lo avrebbe solo il coordinatore della PC. Volano insulti davanti a diverse persone, segno di un forte nervosismo. Tensione già manifestata in più momenti all’interno dell’aula consiliare, anche con il pubblico presente: l’ex capo dei Gemellaggi Daniele Martucci rinfaccia alla prima cittadina di parlare sempre del passato e l’interlocutrice gli ricorda che gli spettatori non hanno il diritto alla parola durante il consiglio.
Nel dibattito, un Bussola paonazzo in volto definisce ad un certo punto l’atteggiamento della minoranza “un disegno politico” (curioso, che dovrebbe fare l’opposizione?, ndr) ma buona parte della seduta consiliare si dimostra tesissima, perfino sul tema che diventa quasi centrale della “età” di questa amministrazione: due anni per la sindaca, che accusa gli avversari di parlare sempre di tre. Fatto sta che l’oggetto della discussione, il Piano di diritto allo studio, è effettivamente il terzo messo a punto da questa giunta.
Tanti i segnali di un netto cambiamento dell’atmosfera, nella sala accanto al municipio; una fase di grande asprezza alla quale si accompagna la nuova presenza nel pubblico dell’ex sindaco Pontiggia – del cui ritorno in campo nel 2020 si parla ormai palesemente a Ballabio.