MORTERONE – Sembrava essersi risolta, tempo fa, la vicenda delle due ragazze residenti a Morterone il cui padre aveva lottato per ottenere la possibilità del trasporto pubblico verso le loro scuole di destinazione, un diritto del quale deve farsi carico il (piccolissimo) Comune lecchese. Dopo una prima “battaglia” andata in scena nel 2013 e risolta a favore di Giada e Giorgia – le due bambine di allora – la questione torna oggi di attualità con la lettera inviata dal genitore alla sindaca Antonella Invernizzi. Alla quale Maurizio Pegoraro ricorda più volte di “non essere residente” e fa presente il problema, mettendo in copia Prefetto, Procura della Repubblica, Regione e Comunità Montana – nell’intento di ottenere quanto, afferma, spetta alla sua famiglia.
Non già il contributo di 1.500 euro promesso dall’amministrazione comunale ma un servizio di trasporto pubblico scolastico che – ricorda il padre delle due studentesse – a Morterone risulta attivo da 15 anni.