BALLABIO – Alla messa del suo funerale, a giugno del 2009, era presente tutta Ballabio. Eppure don Luigi Lissoni l’ultimo parroco di San Lorenzo a Ballabio inferiore che oggi avrebbe compiuto 100 anni, è stato dimenticato in fretta. Tante promesse, sull’onda dell’emozione, come quella dell’allora sindaco Luigi Pontiggia di dedicargli una via sotto la scuola, quella che collega via Confalonieri a via Roccolo.
L’amministrazione attuale sembra neppure conoscerlo. Anche la parrocchia, nell’occasione del rifacimento del fondo in sintetico del campo del suo oratorio non glielo ha dedicato con l’approvazione del parroco unico don Achille Gumier, che ben sapeva che la dedica sarebbe toccata a don Luigi.
Infatti don Lissoni l’oratorio San Giovanni Bosco lo aveva costruito da zero nel 1963/1964, dopo la prima pietra posata da don Giuseppe Calvi, con tanto di salone per il cinema per i bambini, i ragazzi, i giovani di quel paese che, aveva intuito tra i pochi, sarebbe cresciuto fino a diventare periferia di Lecco. Lo ampliò negli anni 80 per renderlo più adeguato alle esigenze di allora.
Il GSO Ballabio gli ha dedicato un memorial calcistico di 12 ore, giunto alla 7a edizione, molto partecipato e seguito.
Eppure don Luigi Lissoni non è stato un sacerdote qualunque. Nato a Canonica Lambro di Triuggio MB, il 7 settembre 1917 studiò a Lecco al collegio Volta, poi a Monza ed infine al seminario arcivescovile di Venegono, Ricevette la sacra tonsura in Duomo il 29 giugno 1940, gli ordini minori il 6 luglio 1941 in Duomo e il 20 dicembre 1941 in S. Ambrogio, fu creato suddiacono il 28 giugno 1942 e prete il 29 maggio 1943 sempre in Duomo. L’11 novembre dello stesso anno fu nominato coadiutore del titolo “Sartirana” a Bellano. L’anno successivo ottenne per un quinquennio la riduzione dell’onere di celebrare le messe da tutti i giorni a cinque all’anno.
I primi anni della sua residenza a Bellano coincisero con la guerra di resistenza e lo videro impegnato nell’aiutare quanti, indipendentemente dallo schieramento, fossero in cerca d’aiuto.. Parlando di quegli anni affermò: “Ho accolto in chiesa tante persone in difficolta, mettendole in salvo e dando loro da mangiare. Una sera hanno bussato alla mia porta dei graduati inglesi, io non avevo nulla da dare da mangiare e così ho offerto delle castagne. Quello di aiutare partigiani e soldati era un lavoro ben coordinato per questo ringrazio sempre gli amici ed anche i nemici, che pur non pensandola come me, mi hanno sempre lasciato fare, permettendo così di poter salvare tante persone». Per questo viene ricordato tra i sacerdoti che cooperarono alla Resistenza e ricevette a Bellano la medaglia d’argento per il contributo dato alla lotta di liberazione.
Fu nominato parroco di Ballabio Inferiore il 5 aprile 1961e giunse in paese il 25 aprile accompagnato dall’ allora parroco di Pasturo don Tullio Vitali; prese possesso della parrocchia il14 maggio ed entrò ufficialmente i1 3 settembre. Il 2 aprile 1963 fu nominato anche canonico del capitolo di S. Nicolò in Lecco.
Dal 1961 fino alla morte svolse il suo ministero pastorale a Ballabio Inferiore, a cui affiancò l’insegnamento della religione cattolica nelle scuole di Lecco. Fu festeggiato diverse volte in paese a partire dal 23 giugno 1968 per il venticinquesimo di Messa (fu costituito un apposito comitato esecutivo dei festeggiamenti che ricevette un contributo comunale). Nel 1972 si diffuse la voce del suo possibile trasferimento. Il sindaco Valeriano Invernizzi, per opporre resistenza, prospettò problemi di ordine pubblico e chiese udienza al cardinale Giovanni Colombo, che gliela negò e lo indirizzò a mons. Enrico Assi, vicario episcopale di zona.
Festeggiò il quarantesimo ed il sessantesimo di Messa in paese dove risiedette e mantenne il titolo di parroco anche dopo l’affiancamento di don Gumier come amministratore parrocchiale. È sepolto a Canonica Lambro nella tomba di famiglia. Nel 2010 sulla chiesa della Madonna della Neve di quel paese, in sua memoria, è stato realizzato da Padre Francesco Redaelli il grande mosaico dal titolo Angeli della pace.
(da Ballabio, storia di una Comunitò in Cammino di F. Oriani)
Sarà ricordato con una messa giovedi mattina alle 8 a San Lorenzo.
Foto gentilmente concesse da Domenico Arrigo