LECCO – Un ufficiale “in prestito” da Lecco a Ballabio? Anche solo per otto ore? Fanta-Polizia Locale e nulla più, nei fatti. La richiesta è stata avanzata ma l’esito è negativo, almeno per adesso. Il comandante del servizio di Lecco, Franco Morizio, risponde a Ballabio News e pare escludere l’ipotesi o meglio la speranza della sindaca Alessandra Consonni – che sta cercando disperatamente di tener fede alle tante promesse elettorali in tema di sicurezza ma che finora è riuscita ad aggiungere appena otto ore di una agente all’ufficio della Locale ballabiese, ridotto all’osso e oltretutto “in rivolta” proprio contro questa amministrazione comunale.
“La richiesta è stata fatta – dichiara Morizio – ma dei cinque ufficiali in forza al nostro corpo nessuno ha finora risposto positivamente. Sarà quindi difficile che un graduato possa salire a Ballabio, e mi dispiace perché ho sempre avuto un ottimo rapporto con i colleghi di lì, lavorando benissimo insieme a loro già quando c’era un validissimo comandante, l’ottimo Sergio Locatelli“.
Insomma, picche. “In realtà il tentativo è stato fatto, anzi la volontà da parte mia non mancherebbe – aggiunge il capo della municipale lecchese -. Personalmente, anche con un po’ di ambizione sarei venuto volentieri io stesso a fare quelle otto ore, ma gli impegni in una situazione come quella di Lecco (43 vigili più otto in amministrazione, ndr) non me lo consentono. Comunque ho fatto la ricerca tra i nostri cinque ufficiali e come detto non c’è stato l’ok da parte di nessuno di loro”.
Fin qui il comandante Morizio. A lato dell’ufficialità e della forma, va detto che Lecco è vicina, vicinissima non solo fisicamente e certo la “fama” di Ballabio non sfugge a chi opera nello stesso settore. È noto infatti come l’intero ufficio (allora formato dai due agenti Invernizzi e Combi) abbia chiesto mesi fa il trasferimento altrove, in considerazione dei pessimi rapporti con il palazzo. Forse proprio in ciò potrebbe nascondersi lo scoglio agli occhi dei nuovi arrivi: accollarsi otto ore settimanali extra – l’impegno infatti per legge deve essere ‘ulteriore’ rispetto al normale orario di lavoro – in una condizione apparentemente non favorevole nonostante siano ovviamente pagate e rappresentino dunque un eccellente “arrotondamento” del proprio stipendio, difficilmente risulta attraente.