BALLABIO – Da domenica l’Unità Pastorale di Ballabio organizza la settimana eucaristica (Quarantore). Già domenica, nella parrocchiale dell’Assunta, dalle 15 alla messa delle 18 ci sarà l’esposizione del Santissimo che offrirà ai fedeli occasione di preghiera eucaristica. Poi da lunedì a venerdì dalle 16 alle 17 a san Lorenzo l’adorazione per tutti, con spazi anche per i ragazzi del catechismo. Gli altri appuntamenti saranno lunedì, martedì, mercoledì a san Lorenzo l’adorazione dalle 20 alle 21; all’Assunta giovedì dalle 17 alle 18, venerdì pure dalle 17 alle 18 seguita dalla messa; sabato dalle 15 alle 16.30 ancora qui seguirà la Messa.
Ecco la spiegazione del parroco don Giambattista Milani contenuta nel foglietto degli avvisi di questa settimana che, assieme al Consiglio Pastorale, ha messo a punto un sussidio di preghiera per i fedeli che volessero partecipare al momento religioso:
Una settimana eucaristica, di adorazione eucaristica, che senso ha? Dà spazio alla preghiera mentre trasforma, innova, quanto da secoli era consolidato nella forma dell’adorazione del Corpo e del Sangue del Signore nella tradizione delle Quarantore. Conosciamo bene l’evocazione del “40” nella consuetudine biblica, là diventava ricordo delle ore passate nella morte dal Signore Gesù: dalle tre del pomeriggio di venerdì all’alba della domenica. Si celebravano, per molto tempo, in modo continuativo anche coinvolgendo la notte; poi in forme più facilmente praticabili. Ora sembra più opportuno adattarsi ai nostri ritmi diversi e spezzettati. Riflettiamo però: da sempre la fede cristiana ha posto nell’eucaristia “il culmine e la fonte della vita cristiana”, come formula efficacemente il Concilio, che riassume una certezza e un antico ed essenziale vivere la fede: “sine Dominico non pòssumus” (non possiamo fare a meno di ciò che è del Signore: è antico riferirsi all’eucaristia). L’eucaristia è tutto per il cristiano, perché lì il Signore gli si dà: presenza come pane spezzato, cibo dato, sangue versato. Quanto poi conta davvero, rimane il bisogno del Signore. Il sostare davanti a Lui a rileggere le nostre cose, la nostra vita: ecco il senso del pregare nell’adorazione davanti all’eucaristia. L’eucaristia, ben sappiamo, è il “mistero” centrale alla nostra fede, mistero non perché oscuro, ma perché inesauribile nella proposta di bene che ne emana. Rifletti ancora: non si propone ai sensi, piuttosto ad una profondità più vera della nostra umanità. Che ciò che è essenziale non si veda con gli occhi, non è solo la volpe del Piccolo principe a saperlo; lo sappiamo bene noi tutti e lo potremo sperimentare anche qui, nella effusione del nostro spirito nella preghiera: nel racconto fidato della vita tanto bisognosa di condivisione e forza, consolazione e sicurezza; rassicurati e certi di riannodare nuove speranze, certezza di fede, conforto del cuore.
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